Simone Padoin per i tifosi juventini è stato più di un semplice giocatore: il suo soprannome è stato per i 5 anni di permanenza "il talismano" e i cori che la curva gli dedicava erano: "Che ci frega di Ronaldo, noi c'abbiamo Padoin". Nel cuore del centrocampista adesso in forza al Cagliari la Juve e la città di Torino avrà sempre un posto importante, come lui stesso ammette alla Gazzetta dello Sport: "Torno dopo cinque anni meravigliosi in una città che ho vissuto abitando dietro la sede. Rivedo tutti con enorme piacere".

Sarà anche un occasione per risalutare i suoi vecchi compagni: "Io con Barzagli ho un rapporto particolare. Ma dico che tutta la difesa da Gigi Buffon a Bonucci, da Chiellini, a Marchisio fino a Lichtsteiner che è il più italiano di tutti, sono un esempio". Il centrocampista friulano è anche sicuro su chi vincerà lo scudetto puntando forte sulla squadra torinese: "Hanno 25­-26 giocatori ­fenomeni e entrambe le squadre possono vincere lo scudetto. Non vedo cali. Ma, conoscendoli, penso che siano più arrabbiati per la partita col Sassuolo, vinta, che per quella col Siviglia, pareggiata in Champions. Col Sassuolo hanno subito di più e preso più tiri. Loro ragionano così".

Padoin parla poi di come stia procedendo l'ambientamento a Cagliari: "Benissimo. Mi hanno accolto come uno di loro. Ed è un gruppo. Li ha aiutati tanto il trionfo in B, le vittorie sono fondamentali, ma dal primo giorno a Pejo si è creato il feeling giusto in spogliatoio". Una parola il "talismano" la spende anche sul suo nuovo allenatore Rastelli: "È molto simile ad Allegri. Bravo tatticamente, meticoloso, ha lavorato sul 4­3­1­2 e con Joao Pedro a posto possiamo toglierci delle soddisfazioni. Peraltro, abbiamo davanti due come Borriello e Sau. Borriello me l’aspettavo, Sau mi conferma quel che mi dicevano: sa essere decisivo. Tornando a Rastelli, dico che ha carattere, quando deve urlare, urla. Bisognava sentirlo dopo la sconfitta di Bologna".