La rinascita di Leonardo Pavoletti passa da Cagliari. Dopo una parentesi infelicissima al Napoli, condita anche da qualche problemino fisico, l'ex attaccante di Genoa e Sassuolo sta vivendo davvero un'ottima fase di stagione, in Sardegna, come conferma la sua rete che ha praticamente deciso in extremis la sfida contro il Benevento. Intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport, il ragazzo di Livorno ha parlato proprio della sua breve permanenza sotto il Vesuvio, lodando il gioco di Sarri e non mostrando rancori.

"Vedo il Napoli e non muoio...di invidia" chiosa simpaticamente "Penso: che spettacolo. Zero rancori: ci abbiamo provato, magari ci si poteva provare un po' di più, ma per una volta non ho preso il treno giusto. E' mancato l'incastro: appena arrivato potevo giocare ma non ero io, avevo ancora da risolvere dei problemi fisici. Poi fra Mertens e Milik è mancato lo spazio" analizza lucidamente l'attuale attaccante del Cagliari.

Quel minus evidente al Napoli, secondo Pavoletti, può essere praticamente circoscritto in un differente modo di interpretare il ruolo di prima punta: "Ma sì, poi lì ero un pesce fuor d'acqua: tempi di gioco, velocità e forse tecnica non per me, non era il gioco per valorizzare le mie caratteristiche. Ma si è valorizzato il calciatore, ho imparato il coraggio di provare certe cose, la gestione delle pressioni e l'uomo: capisci cosa ti dà Napoli solo se la vivi" conclude 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.