In ogni sport di squadra, sia in campo che in scrivania, l’intesa e la chiarezza delle idee non sono importanti, sono indispensabili. La stagione agonistica 2013-14 si avvicina sempre di più per sottoporre alle prime attendibili verifiche il lavoro svolto da giugno ad oggi, ma anche ieri pomeriggio il Catania non ha mostrato alcuna paura del futuro al di là dell’oggettivo e necessario timore di non lasciarsi andare. C’è fiducia nella strada che si intraprende e negli uomini che si sceglie per batterla, e questo è anche il caso di Federico Freire, Fabian Monzon e Panagiotis Tachtsidis, per motivi diversi reduci da esperienze non esaltanti, affamati di riscatto e consapevoli del fatto che per cancellare i fantasmi del passato, sentirsi importante e costruire la propria affermazione la piazza etnea è l’ideale. Il greco e l’ex Velez sono con la squadra praticamente dall’inizio del ritiro, Monzon ha cominciato a lavorare stabilmente agli ordini del tecnico Maran solo la scorsa settimana, ma la presentazione è stata soltanto una canonica occasione di rito per certificare la loro unione alla causa rossazzurra, già notata in maniera chiara.

Contestualmente, il presidente Antonino Pulvirenti e il vicepresidente Pablo Cosentino hanno anche concorso a chiarire pubblicamente le strategie di mercato del club da qui al 2 agosto. Alle 24 di ieri, come affermato più volte in precedenza e ribadito durante la conferenza da Pulvirenti, è scaduto il termine fissato dalla società per considerare le offerte degli altri club per i propri giocatori, una misura analoga a quella adottata un anno fa; presumibilmente si coglierà comunque l’occasione per piazzare qualche giocatore non titolare o qualche giovane, come Cabalceta e Gyomber, anche se è più probabile che la dirigenza voglia tenerli nell’”incubatrice” per il loro primo anno da professionisti in Italia, mentre Maxi Lopez, una volta sfumata la trattativa fra il giocatore e l’Al Nasr, è considerato a tutti gli effetti un elemento della rosa e anche con lui si cercherà di rifinire il Catania che debutterà in campionato tra 15 giorni a Firenze («Per noi è un valore aggiunto», ha dichiarato Pulvirenti in conferenza). L’esigenza di tenere e valorizzare per quel che sarà possibile la “Galina de Oro” è stata confermata anche dall’annuncio di una conferenza futura per fare chiarezza sulla relazione tra la posizione del giocatore rispetto al club e la sua situazione familiare e su episodi che avrebbero concorso a logorare il rapporto con la piazza, risalenti a due anni fa (bisogna vedere se a parlare sarà soltanto il presidente o interverrà anche il diretto interessato).

Quel che è sicuro, quindi, è non ci saranno movimenti in uscita tali da interessare i giocatori maggiormente coinvolti nelle idee di Maran, mentre non sono da escludere operazioni in entrata per completare la rosa, non tanto numericamente, quanto nell’assortimento delle qualità e dei ricambi per i vari ruoli. Cosentino ha confermato l’interesse per Iniquez dell’Argentinos Jrs, escludendo però ogni mossa concreta («Abbiamo già Tachtsidis in quel ruolo»), e parallelamente la richiesta al Napoli, effettuata nei giorni scorsi ma poi declinata, per il centrale difensivo Federico Fernandez; le esigenze più impellenti riguardano però le posizioni di terzino destro e interno di centrocampo, con soli cinque giocatori in rosa utilizzabili sulla linea mediana del 4-3-3. Cosentino ha dichiarato che non ci sono in corso trattative per il primo caso, ma qualcosa potrebbe arrivare: Bellusci e Rolin sono sempre adattabili, ma il maggior minutaggio che attende il calabrese e l’uruguaiano nell’anno che verrà, insieme all’integrità fisica non sempre affidabile di Alvarez, richiede forze fresche in quella zona; lecito attendersi invece un elemento in mezzo al campo che possa far rifiatare i compagni di reparto e prevenire eventuali “vuoti” dovuti a guai fisici.