"Quando i mussi i volarà, vedremo il derby in Serie A". Questa è una delle frasi più celebri dei tifosi dell'Hellas Verona, secondo i quali sarebbe stato impossibile assistere nella massima serie ad un derby della Scala. Tuttavia, questo tabù viene sfatato a giugno 2001, quando il "Chievo dei miracoli" di Del Neri ottiene la sua prima storica promozione in A.

La stracittadina di Verona è un match piuttosto suggestivo: da una parte l'Hellas, ovvero la storica e principale compagine della città e campione d'Italia nel 1985, dall'altra il Chievo, una delle più piccole realtà di provincia del calcio nostrano (Chievo è un quartiere veronese).

Il primo derby nella massima serie è datato al 18 novembre 2001. Il "Bentegodi" è gremito in ogni settore e in campo ci sono il Verona di Mutu e Camoranesi contro i clivensi dei vari Lupatelli, Corini, Manfredini, Corradi e Marazzina. La partita termina 3-2 in favore degli scaligeri: al doppio vantaggio della squadra di Del Neri, grazie alle marcature di Luciano (all'epoca conosciuto ancora col nome di Eriberto) e di Corini su penalty, l'Hellas risponde con i gol di Oddo (su rigore) e Mauro German Camoranesi, inframezzati dall'autorete di Lanna. Indimenticabile la corsa di Malesani, tecnico del Verona, sotto la Curva Sud al termine della gara, con tanto di lancio di cappotto.

Nella sfida di ritorno, invece, è il Chievo ad avere la meglio, imponendosi per 2-1. Dopo il sigillo di Mutu, i padroni di casa trionfano grazie alla doppietta di Federico Cossato, una delle icone clivensi di quegli anni nonché fratello di Michele "Super Mike" Cossato. Quest'ultimo entra di diritto nel cuore dei tifosi dell'Hellas grazie alla rete decisiva realizzata nello spareggio salvezza contro la Reggina a giugno 2001.

Meno datate sono invece le ultime quattro stracittadine in A: una vittoria a testa (entrambe per 1-0) nella stagione 2013/2014, mentre nel campionato appena concluso la squadra di Maran si aggiudica la sfida del girone di andata (1-0 con gol di Paloschi). Al ritorno, invece, il risultato è di 2-2 (marcature di Paloschi e capitan Pellissier per Chievo e di Toni e Juanito Gomez per l'Hellas).

Abbandonando ora la tematica delle sfide contro il Verona, prima abbiamo accennnato che il Chievo è una piccola compagine del nostro calcio. Ebbene si, i "mussi volanti" sono nati nel 1929 e solamente nel 1975 sono arrivati in Serie D. Ma il vero cambio di marcia avviene con l'ingresso di Luigi Campedelli, a capo dell'industria dolciaria "Paluani", storico sponsor gialloblù. E' proprio sotto la presidenza di Campedelli che il Chievo, tra il 1987 e 1989, centra il doppio salto dalla D alla C1.

Pochi anni dopo il massimo dirigente scompare improvvisamente. Al timone del club lo sostituisce il figlio Luca, tuttora presidente gialloblù. E nel 1994 la squadra approda per la prima volta in Serie B. Per una squadra di periferia come quella clivense si tratta di un risultato straordinario.

Ma il punto più alto raggiunto da questa società è datato all'estate 2006, quando, a seguito delle sentenze di Calciopoli, il team, allenato da Bepi Pillon e guidato in attacco da Amauri (il quale a fine agosto si trasferirà al Palermo) si ritrova a disputare gli spareggi per accedere alla fase a gironi di Champions League. L'avversario è il Lewski Sofia, e a passare saranno proprio i bulgari. Il Chievo retrocede così in Europa League, ma anche in quest'altra competizione ha poca fortuna, in quanto viene eliminato al primo turno dai portoghesi del Braga dopo i tempi supplementari. Anche il resto della stagione è fallimentare. Al termine della sesta giornata Pillon, dopo aver raccolto la miseria di un pari e cinque ko, viene esonerato. Al suo posto torna Gigi Del Neri, uno degli uomini simbolo del "Chievo dei miracoli" di inizio anni 2000. Tuttavia, nemmeno l'amatissimo tecnico friulano riesce a risollevare le sorti della squadra, che a fine campoinato retrocede in Serie B.

Ma, dopo un solo anno di purgatorio, i veneti, con Beppe Iachini al timone, tornano immediatamente in A. Il resto è storia recente, con i gialloblù che anno dopo anno si sono sempre confermati come una stabile compagine della massima serie.

L'ALLENATORE - Rolando Maran è uno che conosce molto bene l'ambiente clivense. Già da calciatore veste la maglia sponsorizzata Paluani per ben nove stagioni, tra il 1986 e il 1995. E da ottobre di quest'ultima stagione torna a Verona in qualità di allenatore, subentrando a Eugenio Corini a fine ottobre. Ed è proprio a seguito dell'arrivo del tecnico di Rovereto che il Chievo, dopo un avvio disastroso, inverte la rotta e conquista l'obiettivo salvezza. Gli altri successi di Maran allenatore con il Varese nella stagione 2011/2012, con cui arriva in finale play-off di Serie B contro la Samp, e con il Catania nel 2012/2013. In Sicilia stabilisce il record di punti (56) dei rossoazzurri in A e lancia e consacra giocatori interesanti come Spolli, Castro, "Papu" Gomez e Bergessio.

LA SQUADRA - Diversi sono i nuovi innesti di questo Chievo 2015/2016. A meno di un mese dalla chiusura del calciomercato estivo, all'ombra della Scala arrivano interessanti giocatori. Iniziando dalla porta, il secondo di Bizzarri è Walter Bressan, nell'ultimo campionato al Cesena e arrivato a parametro zero. In difesa, invece, con la "pesante" cessione di Ervin Zukanovic, terzino rivelazione della Serie A 2014/2015 e ceduto alla Samp, alla corte di Maran approdano Fabrizio Cacciatore e Massimo Gobbi.

Passando a centrocampo, Campedelli porta a Verona Lucas Castro, classe 1989 e 26 presenze con 6 gol nell'ultimo campionato cadetto col Catania. Come anticipato sopra, l'argentino è un fedelissimo di Maran. Un altro "acquisto" concerne il riscatto dell'intero cartellino dell'esterno offensivo Valter Birsa, già al Chievo in quest'ultima stagione e ora acquistato definitivamente dal Milan per 3 milioni di euro.

Capitolo attacco. La principale spalla del bomber Alberto Paloschi è Paul-José M'Poku, proveniente dallo Standard Liegi e a Cagliari in questi ultimi sei mesi. In Sardegna, nonostante la retrocessione dei rossoblu, il calciatore totalizza 16 presenze e 3 gol e mostra ottime qualità. E' sua la rete della bandiera clivense nell'amichevole di sabato contro il Bayer Leverkusen, terminata 3-1 per i tedeschi. Non bisogna comunque dimenticare l'intramontabile Sergio Pellissier, 36 anni e a Verona dall'estate 2002. Con il Chievo un totale di 115 gol.

PROBABILE FORMAZIONE - Il modulo dello scorso anno è il 4-4-2. Tuttavia, a seguito delle caratteristiche dei nuovi arrivi, è probabile che ora il tecnico passi al 4-3-3, già utilizzato a Catania. Questa potrebbe essere una possibile formazione di partenza: Bizzarri; Cacciatore, Cesar, Dainelli, Gobbi; Izco, Radovanovic, Hetemaj; M'poku, Paloschi, Castro.

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