All’andata finì 1-1, perfetto emblema del campionato di queste due squadre, che potrebbe essere riassunto in una parola: certezza. Certezza di essere salvi, obiettivo minimo sia del Chievo che del Sassuolo, a meno di incredibili scivoloni che neanche al fantacalcio con cinque attaccanti su sei infortunati. Certezza di avere un buon sistema di gioco, ottimi allenatori, giocatori più che validi per competere nel livello medio della massima serie. Eppure, ad entrambe le squadre manca quella scintilla che potrebbe farle ambire ad un’annata memorabile.

E’ soprattutto il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, fino a poche giornata fa in aria di sesto posto, prima di Lazio e Milan, che ha, volendo scomodare il lessico pugilistico, gettato la spugna. Non ci vuole un genio per capire che se nelle ultime cinque giornate fai tre punti, sicuramente quella non è la posizione di classifica che ti compete. Purtroppo, il virtuosissimo Sassuolo sembra aver sposato la filosofia della salvezza sicura, e poi del gioco a risparmio energetico, autentico flagello da anni ed anni delle ultime dieci giornate di serie A.

E dall’altra parte, il Chievo non è da meno. Per i clivensi di Rolando Maran, quattro punti nelle ultime cinque, con un pareggio e una bella vittoria sotto la Grande Mole contro un Torino disastrato. Un Chievo che naviga a 30 punti, e si è ormai arenato. Ma attenzione: tra le due squadre ci sono appena quattro punti di distacco, quei punti che dividono l’ottavo dal decimo posto. Magari, almeno questo potrebbe far riemergere qualche labile motivazione.

Qui Chievo

Chievo con l’infermeria occupata, che proverà a recuperare in extremis gli acciaccati Bizarri e Dainelli. La squadra più vecchia d’Europa affida al suo timoniere Rolando Maran il possibile (quasi!) aggancio sui rivali emiliani in maglia neroverde. 4-3-1-2 confermatissimo, con Birsa e Castro uomini di punta in una squadra dove l’esperienza è tanta ma le gambe girano poco e male. Floro Flores, a fianco ad Inglese, potrebbe finalmente avere la sua chance di partire dal 1’: per lui, ballottaggio per il posto da titolare con Mpoku. Occhio a Birsa, uno che esperienza, anche da grandi club, ce l’ha, e può vantare anche un indiscusso talento che ne fa l’arma in più dei gialloblù di Verona.

Qui Sassuolo

Si rivede Vrsaljko nel 4-3-3 di mister Eusebio Di Francesco: il nazionale croato avrà l’onere della difesa della fascia destra, col supporto nel reparto di Cannavaro, Acerbi e Peluso. A centrocampo, Duncan e Pellegrini si giocano al ballottaggio una maglia da titolare, mentre in attacco, a fianco agli inamovibili Berardi e Nicola Sansone, Falcinelli si vede il posto insidiato da Trotta e Defrel. Poche novità in casa Sassuolo, per un incontro che può segnare la svolta, stabilendo una volta per tutte se i neroverdi di Squinzi sono una squadra con qualche reale ambizione o l’ennesima rappresentativa modesta da metà classifica. Per rispondere a questo quesito, solo un giocatore sembra avere, su tutti, le carte in regola: Domenico Berardi.