In una classifica di Serie A piuttosto ricca di spunti e per certi versi anche piuttosto corta, eccezion fatta per la testa e per la coda, due soli punti separano il Chievo dal Bologna, realtà differenti per modo di intendere il calcio, anche dal punto di vista societario, ma con ambizioni simili e con più di un sogno in testa. I gialloblù hanno iniziato fisiologicamente a calare dopo l'inizio sprint, ma mantengono una rispettabilissima media punti intorno a 1,55 per gara, mentre i felsinei sono a 1,33. Numeri, dettagli che fanno la differenza in certi casi, anche se non in questo, visto che la proiezione racconterebbe di una salvezza tranquilla. Forse però ambire a qualcosa di più sembra doveroso, l'organizzazione (da una parte) e il tasso tecnico (dall'altra) lo permetterebbero.

Uno scontro alla pari, nel quale è difficile fare pronostici. In questo senso, la tradizione appoggia l'equilibrio, ponendo entrambe le squadre a quota otto vittorie, negli incontri in campionato, tra A e B, dal 1995 ad oggi. Il risultato più frequente è il pareggio, ben dieci volte, tra le quali rientra l'ultimo precedente in assoluto, risalente all'ultima giornata dello scorso campionato (0-0). Anche l'ultima vittoria del Chievo si è verificata nella stagione 2015/16, uno 0-1 al Dall'Ara firmato da Simone Pepe. Il Bologna non vince invece da quattro partite, l'ultima volta il 12 gennaio 2013, quando, grazie ad una doppietta di Gilardino condita dai gol di Kone e Gabbiadini, inflisse un netto 4-0 ai veronesi. 4-0 è il parziale più ampio a livello storico nella sfida, ripetutosi anche il 10 novembre 2007, sempre in favore del Bologna.

Come da regolare tradizione del turno infrasettimanale, Rolando Maran si trascina tantissimi dubbi di formazione, dovendo valutare lo stato fisico di alcuni elementi impiegati molto spesso. Gli assenti certi sono Cesar, non al meglio, e Castro, squalificato. Tra i pali la certezza Sorrentino, mentre in difesa Spolli dovrebbe trovare spazio, affiancato probabilmente da Dainelli, con Gamberini a riposo. Conferme quasi certe per Cacciatore e Gobbi sulle corsie. In mezzo il regista dovrebbe essere Rigoni, per il resto tanti punti interrogativi: De Guzman e Izco spingono per una maglia, potrebbero rimetterci Birsa e Hetemaj, con Radovanovic sull'interno mancino. Davanti invece ballottaggio tra Meggiorini e Pellissier per affiancare Inglese.

Roberto Donadoni viaggerà invece senza i soliti noti, a partire da Mirante, passando per Krafth e Oikonomou, fino ad arrivare a Destro, il quale dovrebbe rientrare per l'ultima giornata prima della sosta. Sarà ovviamente 4-3-3, per andare alla ricerca di una vittoria che manca da quattro gare, nelle quali non ha aiutato nemmeno la fortuna. Il principale dubbio è in avanti, dove insieme a Verdi e Krejci potrebbe giocare Sadiq, attenzione alle quotazioni in ascesa di Di Francesco, con Floccari sullo sfondo. In mediana l'intoccabile è Dzemaili, Donsah potrebbe giocare lasciando un turno di riposo a Taider, mentre Nagy e Pulgar continuano ad essere in ballottaggio. In difesa conferme sugli esterni per Torosidis e Masina, mentre Gastaldello torna al centro dopo la squalifica, affiancato da Maietta. Tra i pali va Da Costa.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]