Per Manuel Pasqual quella di domenica non può essere una partita come le altre. Infatti, 11 anni in maglia viola (e 4 da capitano) non possono essere dimenticati. Così il terzino dell'Empoli ha parlato in conferenza stampa del derby di domenica con la Fiorentina da grande ex della squadra gigliata.

"Questa per me è stata una settimana particolare innanzitutto perchè domenica è un derby. Poi è chiaro che è una partita speciale per me perchè ho giocato 11 anni con la Fiorentina e sono stato capitano per 4 anni.

La vittoria con il Pescara? Ha dato fiducia a tutti noi. In questo senso non so se la sosta è stata un vantaggio per noi, però abbiamo recuperato energie e abbiamo lavorato di più sulla partita di domenica.

Come vedo la Fiorentina? E' una squadra di grande qualità. Mi è sembrato strano vederla in bassa classifica ad inizio campionato, anche se non lotta per lo scudetto. Non ha molti punti deboli ed è una squadra che può lottare per i primi 4-5 posti.

Come affrontare la Fiorentina? Metterei la firma che finisse come l'anno scorso. In quella partita la Fiorentina partì bene per poi perdersi durante il match. Noi dobbiamo fare la stessa partita fatta con il Pescara, sapendo però che affrotare questa Fiorentina è dura.

Kalinic e Babacar? Sono due attaccanti diversi. Kalinic attacca la porta come pochi e Sousa ha grande fiducia in lui. Babacar è un pò più statico e sa proteggere bene il pallone facendo salire la squadra. Non so chi giocherà domenica ma noi saremo pronti ad affrontare sia l'uno che l'altro.

Qualche ex compagno che incontro con piacere? Tutti incontro con piacere, anche perchè sei mesi fa mai mi sarei sognato di vestire un'altra maglia. Ma poi mi sono reso che ci sono altre realtà che ti fanno stare bene, ed Empoli è una di queste.

Esultanza in caso di gol? Innanzitutto spero che vinciamo la partita anche se dovesse segnare un altro ex viola. Io non segno spesso quindi al momento non so, poi durante la partita c'è l'adrenalina del match che non so a cosa porterebbe in quel caso.

Ricordi con Gilardino di Firenze? Il primo è il gol di Gila a Liverpool che è stato l'apice della felicità. Il secondo un nostro gol a San Siro con un mio cross e Alberto che va in scivolata pensando di averla toccata. Il pallone va in rete e lui esulta, senza sapere che il gol fu attribbuito a me.

A cosa dobbiamo attaccarci? All'entusiasmo e alla voglia di divertirci, senza queste cose domenica non potremo vincere".

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