Nonostante la delusione per la sesta sconfitta consecutiva rimediata domenica scorsa in casa con il Napoli, a Empoli si può comunque sorridere per il grande traguardo sportivo raggiunto dal capitano dei toscani Massimo Maccarone. Il centravanti azzurro, con il gol del definitivo 2-3, ha siglato la rete numero 100 con la maglia dell'Empoli.

E Big Mac, intervenuto ai microfoni di Radio Lady, ha raccontato le emozioni per il risultato raggiunto ripercorrendo varie tappe della sua carriera empolese.

"Il 100° gol con la maglia dell'Empoli rappresenta un bel traguardo, mi fa molto piacere averlo raggiunto anche se avrei preferito festeggiarlo in maniera diversa. In questa città continuerò a vivere a fine carriera e raggiungere questo risultato con la maglia dell'Empoli è molto gratificante per me. Sono andato via per 10 anni ma sono sempre stato legato a questa città".

Big Mac parla del suo rapporto con Tavano, altra bandiera del club che ha realizzato ben 118 reti con l'Empoli: "L’ho sentito dopo la partita, con lui c’è un grandissimo rapporto. Mi ha fatto i complimenti e ci siamo promessi di vederci presto. Sabato giocherà col suo Prato e forse ne approfitterò per andarlo a vedere. Ma gli ho detto ‘Attento che ti raggiungo!'”.

Il capitano azzurro rivela quello che è per lui il gol più importante fino ad ora nella sua carriera in azzurro: "Quello contro il Vicenza ai play-out di Serie B. Quella sera nello stadio c’era un’atmosfera quasi surreale. Ci sarebbe bastato anche il pareggio, ma quella rete ha dato la sicurezza finale. Una sfida vissuta con tante emozioni. All’andata meritavamo anche di vincere e al ritorno, dopo un buon primo tempo, ci siamo trovati sotto di due reti. Grazie a Mchedlidze e Tavano siamo riusciti a rimontare, poi Dossena è riuscito a parare il rigore a Paolucci".

Dal gol più pesante a quello più bello: "Quello di tacco col Palermo sicuramente è tra questi. Poi è anche un gol importante perché è stato il primo in Serie A con la maglia dell’Empoli". 

Dopo il play-out con il Vicenza, la decisione di Maccarone di proseguire e chiudere la sua carriera a Empoli dove ha conosciuto una seconda giovinezza: "Non mi sarei aspettato niente di tutto quello che è successo dopo. Sapevo solo che avrei voluto finire la carriera qui, non volevo più giocare con nessun’altra squadra. Il mio obiettivo era quello di rimanere a Empoli: da lì grande entusiasmo e grandi gioie sportive. Senza l’Empoli avrei già attaccato le scarpette al chiodo: volevo quasi smettere, per questo dico che Empoli e Sarri mi hanno fatto tornare la voglia di giocare e divertirmi". 

Big Mac torna poi alla realtà e alle grandi difficoltà stagionali, soprattutto nel segnare: “Ogni anno è particolare, questa stagione sta andando così. Non credo che sia un problema tecnico: io di gol ne ho sempre fatti tanti, non credo di non riuscire più a mirare la porta. Giochiamo in un modo diverso dagli altri anni, si fa un po’ più fatica ad arrivare al tiro. Gli episodi ci stanno dicendo peggio degli altri anni e nelle difficoltà vengono fuori le paure“.

Ma Maccarone ha voglia di fare e di dare continuità al secondo tempo con il Napoli: “Sia nei momenti positivi che in quelli negativi c’è la voglia di scendere in campo per giocare subito e tornare a fare punti. Adesso c’è la Roma e contro le grandi squadre abbiamo sempre fatto bene. Purtroppo abbiamo sbagliato le partite contro Crotone e Chievo. Dobbiamo ripartire con entusiasmo e la voglia di fare queste 9 battaglie finali. A Roma non abbiamo già perso, dobbiamo rendere la vita difficile ai giallorossi”.

Si passa alla lotta salvezza, con l'Empoli nettamente favorito alla permanenza in massima serie ma che non riesce a chiudere la pratica: “11 punti di vantaggio ti portano anche inconsciamente a un po’ di rilassamento. In campo però si va sempre per vincere e per trovare le vittorie. Sotto vanno a rilento e nelle ultime sei partite hanno fatto solo un punto. Questa fortuna ce l’abbiamo, ma non dobbiamo guardare gli altri. Più punti faremo da qui alla fine più noi avremo il coltello dalla parte del manico“.  

Un balzo indietro di 17 anni e ai suoi primi anni a Empoli con Silvio Baldini allenatore: "Eravamo una squadra piena di giovani, mentre i senatori dell’epoca li sento ancora. Davanti ci divertivamo davvero tanto, con mister Baldini. Lavoravamo tanto, ma siamo riusciti a fare grandi cose. In quegli anni che c’ero anche io con Silvio ci siamo divertiti, giocando davvero bene e provando a fare la partita su qualsiasi campo. Una squadra che aveva un'autostima vincente”.

L'attaccante evidenzia anche come sia cambiato dal punto di vista tecnico-tattico rispetto ai primi anni in azzurro: “Fisicamente ero molto più snello e giocavo davanti come prima punta. Col passare del tempo ho cambiato il mio modo di giocare perché mi è sempre più piaciuto allargarmi che giocare fermo lì davanti. Non mi piace stare ad aspettare la palla, ma fraseggiare coi compagni”.

Ma anche il calcio è cambiato molto rispetto al passato: “C’è molta meno qualità rispetto a prima. La velocità di pensiero è cambiata molto. Quando ti arriva la palla hai molto meno tempo per ragionare. Devi essere veloce di testa e capire subito le giocate“.

E sul compagno di squadra più forte con cui ha giocato a Empoli, Maccarone non ha dubbi: “Dico Tavano. Secondo me era un giocatore fantastico. Avrei rubato la sua capacità di andare in profondità: aveva una rapidità nei primi due o tre passi incredibili. Sarri aveva costruito un gioco proprio per le caratteristiche di noi due e insieme avevamo un feeling pazzesco: per questo insieme abbiamo fatto e ci siamo scambiati tanti gol“.

Infine un consiglio che darebbe a un giovane attaccante in rampa di lancio: “Il miglior consiglio è quello di credere nelle potenzialità. Per arrivare bisogna credere in se stessi senza essere presuntuosi. E’ fondamentale l’umiltà di accettare consigli, io ad esempio lo faccio ancora nonostante abbia tante partita alle spalle. E soprattutto di lavorare perché il lavoro quotidiano paga. Se giochi la domenica la partita va preparata già dal lunedì“.