Fiato corto, uomini contati. La Fiorentina osserva il calendario e non può esimersi dal mostrare preoccupazione. Il derby con la Roma è alle porte e lunedì, al Franchi, arriva un Milan costretto a far risultato. Contro la Lazio, in un sol colpo, la Fiorentina palesa tutti i suoi limiti. La rosa, ridotta all'osso da impegni e infortuni, espone il fianco. La Lazio, che in settimana si dedida con attenzione alla Serie A, corre e ha mente libera, spirito e energie. La Fiorentina, spremuta da Coppa Italia, Europa League e rincorsa ai piani alti in campionato, non può non prendersi naturali pause. 4-0, uno schiaffo forte, un segnale. 

Montella incassa e si rimette al lavoro, ma il responso non è positivo. In Europa, porta chiusa per Diamanti e Gilardino, Gomez resta in infermeria, come Rossi. L'unico punto di luce è Babacar, pronto al rientro, non certo dal pimo minuto. Un attaccante di peso è fondamentale, soprattutto per garantire respiro nei momenti di massima difficoltà. Dall'inizio, con la Roma, si va ancora con l'attacco leggero. 

Salah e Ilicic confermati, con loro Joaquin. La Gazzetta dello Sport ipotizza un possibile cambio di modulo, con il ritorno alla difesa a 3, e 2 soli giocatori davanti. In questo caso, Joaquin sull'esterno, in un ruolo ricoperto per diversi anni in spagna, allora però come ala in un comparto a quattro. 

In difesa permane il dubbio Savic. Il serbo soffre per qualche problema muscolare ed è in dubbio. Giovedì rischia di essere una via crucis, proprio ora che alla Fiorentina è richiesto lo sforzo decisivo. Roma piange, Firenze non ride.