La fine del ciclo Montella, la telenovela Salah, Milinković-Savić quasi come Berbatov. Il finale di stagione e l'estate viola non sono state delle più semplici da gestire anche perchè tutta Firenze è ancora ferma a Siviglia, più precisamente sullo 0-0, quando, nella gara di andata della semifinale di EuropaLeague, Mati Fernandez ha sbagliato uno dei gol più semplici, di quelli dove basterebbe soltanto spingerla dentro. Ma la palla non è entrata e poi sappiamo tutti come è finita. Detto questo, una squadra che, quasi senza attaccanti, riesce ad arrivare tra le prime quattro in Europa League e Coppa Italia non può essere da buttare. Anche perchè quest'anno potrà contare su un reparto offensivo vero, con la ciliegina del rientro di quello che nell'anno dell'infortunio era il capocannoniere della Serie A, anche davanti a Tevez. Le premesse per fare una buona stagione ci sono tutte, basterebbe soltanto riuscire a tenere i piedi ben saldi a terra, anche se in una piazza passionale come Firenze non sembra semplice. Anche se, in tempi di stadi vuoti e pay-tv, siamo sicuri che sia un difetto?

L'ALLENATORE - «Voglio onorare il passato di questa società. Che la mia ambizione, il mio coraggio e la mia passione insieme alla famiglia viola ci possa permettere di raggiungere traguardi importanti. Da parte mia ci metterò lavoro e onestà e spero anche un po’ di fortuna. L’obiettivo e far divertire, divertirci, vincere. La mia Fiorentina dovrà essere consapevole delle proprie capacità, coinvolgere con grande entusiasmo i nostri tifosi. Per me non basta solo il risultato: io voglio vivere le vittorie».

La Fiorentina riparte da qui. La Fiorentina riparte da Paulo Sousa. Queste, infatti, le sue dichiarazioni nella conferenza stampa di presentazione di metà giugno. Conclusasi la querelle Montella, la dirigenza ha deciso di puntare forte sul tecnico portoghese. L'ex centrocampista di Juventus, Inter e Parma, è uno dei tre allenatori stranieri della Serie A 2015-2016 (Garcia e Mihajlovic gli altri due). Arriva sulla panchina viola dopo aver guidato il Maccabi Tel Aviv e, successivamente, il Basilea con cui ha vinto il campionato al primo tentativo. A lui il compito di una ripartenza non semplice ma necessaria, basata, a quanto si è visto fin'ora, su di un sistema di gioco fatto di verticalizzazioni improvvise ma soprattutto una maggiore solidità difensiva, a discapito del possesso palla, marchio di fabbrica della gestione precedente. I frutti si sono visti già nel pre-campionato, contro Barcellona e Chelsea soprattutto. Vittorie di prestigio che non possono altro che far bene ad un gruppo che deve ancora trovare l'amalgama ed una propria quadratura, anche se la via sembra quella giusta.

LA SQUADRA - Più partenze che arrivi, compensati da qualche ritorno importante. Le prime riguardano soprattutto Salah che, alla fine della telenovela, si è accasato alla Roma, Mario Gomez ceduto al Besiktas, Neto alla Juventus e Savic all'Atletico Madrid. La cessione del difensore montenegrino, però, ha portato a Firenze un centrocampista di livello internazionale come Mario Suarez; poco gradito a Simeone ma che avrà un ruolo da protagonista nel centrocampo viola, vista anche la partenza di Pizarro. Procedendo per reparto l'addio di Neto ha portato all'arrivo di Sepe, protagonista dell'ultima salvezza dell'Empoli ed ottima alternativa (o perchè no, titolare) a Tatarusanu. In difesa, poi, partiti i vari Camporese (Empoli), Richards (Aston Villa) e con Basanta ed Hegazy (Eibar) pronti a fare altrettanto, sono arrivati Astori e Gilberto. Il difensore di proprietà del Cagliari non ha convinto la Roma ed arriva a Firenze in prestito con obbligo di riscatto mentre il secondo è un terzino destro con caratteristiche offensive, acquistato per due milioni dal Botafogo. Inoltre, oltre alla certezza Gonzalo Rodriguez, c'è da segnalare il ritorno di Roncaglia che sembra aver convinto Paulo Sousa dopo le ultime prestazioni. Del resto, avere un'altrernativa in più male non può fare. A centrocampo, Mati Fernandez (fresco vincitore della Copa America con il Cile), Borja Valero e Badelj rappresentano l'ossatura alla quale si aggiungono il già citato Mario Suarez e Vecino, dopo una buona stagione in prestito all'Empoli. Le notizie migliori, però, riguardano il reparto avanzato, dove il ritorno di GiuseppeRossi ed i rinnovi di Bernardeschi e Babacar fino al 2019 possono far sorridere i sostenitori viola, senza dimenticarsi di Joaquin, una sicurezza nonostante non sia più un ragazzino. Ilicic e il rientrante Rebic completano il reparto assieme all'ultimo colpo del mercato viola, quel Kalinic vice-campione dell'ultima Europa League con la maglia del Dnipro che è andato a segno nella sua prima apparizione in maglia viola contro la Lucchese. Chi ben comincia..

LA PROBABILE FORMAZIONE E LA CHIAVE TATTICA - Da quello che è emerso nel pre-campionato Paulo Sousa sembra orientato a partire con una difesa a quattro con Gonzalo e Astori centrali e Alonso, Pasqual, Gilberto e Tomovic pronti a giocarsi i posti sulle fasce. Un centrocampo muscolare che fa della corsa e delle verticalizzazioni i punti di forza ed un reparto avanzato con una punta di peso (Rebic, Babacar, Kalinic) supportata da due ali o trequartisti (Rossi, Joaquin, Bernardeschi) pronti ad inserirsi come accaduto al numero dieci in occasione della doppietta nella vittoria contro il Barcellona.

Importante sarà anche la duttilità degli interpreti, da valutare a seconda dell'avversario e dei bisogni del momento. In caso di difesa a tre, invece, il tecnico portoghese potrebbe optare per un regista e un mediano di rottura con, ai loro lati, un esterno più offensivo e uno più difensivo, davanti un regista avanzato e una seconda punta alle spalle dell’attaccante. Fondamentale sarà anche la difesa, apparsa troppo in difficoltà nell'ultima stagione, ma apparsa sicura e con ottime prospettive nelle amichevoli estive.

GLI OBIETTIVI - L'obiettivo, come detto da Paulo Sousa, è quello di provare a vincere tutte le partite. E questo è un buon punto di partenza per una squadra impegnata su tre fronti. Se in Europa League la strada si potrà delineare soltanto in corso d'opera più chiari e alla portata appaiono un piazzamento Europa League per quanto riguarda il campionato e una semifinale in Coppa Italia visto che i viola ci potrebbero arrivare con due sole partite (ottavi di finale ed eventuali quarti) per di più da giocare in casa.