Debacle interna per la Lazio di Inzaghi! I capitolini vengono travolti da un'ottima Fiorentina, dopo essere passati in vantaggio con Lulic. Unica nota positiva la rete di Klose (su rigore) che chiude così la sua avventura in biancoceleste. La doppietta di Vecino e i gol di Tello e Bernardeschi chiudono la pessima stagione della squadra del presidente Lotito.

Per l'ultima davanti al suo pubblico, Inzaghi non fa turnover schierando Marchetti tra i pali; Konko, Bisevac, Gentiletti e Lulic in difesa; Parolo Cataldi e Onazi a sostegno del tridente composto da Candreva Klose e Keita. L'attaccante tedesco gioca l'ultima partita con la maglia biancoceleste.

Paulo Sousa vorrebbe chiudere in bellezza una stagione travagliata, pertanto spazio a Lezzerini tra i pali, con Ilicic e Kalinic sorprendentemente in panchina. Zarate e Mati Fernandez completano l'undici iniziale.

Pronti via e i biancocelesti passano in vantaggio:  calcio d'angolo sporcato, Lulic controlla di petto e con una splendida volèe spedisce il pallone all'incrocio. Lezzerini rimane immobile. Ottimo avvio della Lazio che si fa vedere con la velocità di Keita e gli spunti di Candreva. Molto attivo anche Miro Klose, alla costante ricerca del gol. Dopo un inizio vibrante, i ritmi si affievoliscono. ma al 20' Cataldi perde palla sanguinosamente sulla trequarti ed innesca il contropiede di Tello: quaranta metri palla al piede e filtrante per Zarate che in area, disturbato dal rientro di Bisevac, non riesce a chiudere il mancino verso la porta. La Fiorentina sembra scuotersi e si riversa nella metà campo avversaria. Al 24' ancora Tello, imbucato da Badelj, mette in mezzo cercando Bernardeschi ma è provvidenziale Gentiletti in anticipo. Al 25' viola costretti al primo cambio con Marcos Alonso costretto ad uscire per un problema alla spalla dopo uno scontro con Konko. Alla mezzora gli ospiti trovano il pareggio: Bernardeschi mette a rimorchio per Mati Fernandez, ribatte la difesa, ma arriva Vecino che dai venti metri trafigge Marchetti col destro. Ancora Fiorentina al 32'. Grande inserimento di Tello che poi si addormenta un po' entrando in area; dopo due rimpalli la sfera torna utile per Zarate, ma il suo tiro sporcato è messo in corner da Marchetti. Al 39' la Fiorentina la ribalta: Tello fa secco Konko sulla sinistra, mette in mezzo per Bernardeschi che gira verso la porta col mancino, Marchetti non è reattivissimo. Dopo neanche cinque giri di lancette la Lazio completa il proprio suicidio: Badelj recupera palla sulla trequarti e gli basta lanciare lungo per Tello che batte Marchetti in uscita. La difesa laziale, in forcing, lascia praterie scoperte all'ex Barcellona che non perdona e mette una grossa ipoteca sui tre punti. La prima frazione si chiude sull' 1-3.

La ripresa si apre con il solito Bernardeschi che fa vibrare la traversa dopo una pallaccia persa da Bisevac (49'). Al 54' sciupa in contropiede la Lazio; grande palla filtrante di Klose, cade Onazi, ma può arrivarci Candreva: legge tutto Lezzerini che lo anticipa per pochissimo. Al 60' doppio cambio per Inzaghi che cerca di scuotere i suoi: fuori Cataldi e Candreva, dentro Anderson e Milinkovic. Ma passano dieci minuti e la Fiorentina cala il poker: grandissima azione in verticale con Vecino che riceve palla in area dopo i tocchi di Tello e Mati Fernandez. Presa alle spalle la difesa laziale, il numero otto deve solo mettere il destro sotto la traversa per prendersi la doppietta personale. Al 72' i biancocelesti provano a scuotersi grazie a Lulic che si fa stendere in area dopo un dribbling su Mati Fernandez. Dal dischetto va, ovviamente, Miroslav Klose che saluta l'Italia come solo lui sa fare: palla da una parte Lezzerini dall'altra. La partita sembra avviarsi verso la sua naturale conclusione ma Keita due volte (prima in acrobazia e poi con un destro a giro) e Milinkovic Savic vanno vicini alla rete del 3-4. La Lazio non ha più la forza di reagire e il macth si chiude 2-4 per gli ospiti.

Una Lazio mesta chiude un campionato sottotono, consapevole della necessità di una rivoluzione estiva. I Viola ottengono una bella quanto inutile vittoria, incantando e convincendo per larghi tratti. Sousa e i Della Valle possono solo mangiarsi le mani.