La Fiorentina, tornata dall'impegnativa trasferta europeaa a Salonicco, deve necessariamente rituffarsi nella corsa al campionato. Per ora la Viola non ha convinto in tutto e per tutto, ci si aspetta molto da una squadra che deve almeno rimanere in Europa. Sousa lo sa, e spiega la situazione: "Non siamo al massimo ma la squadra sta crescendo. Abbiamo ancora margini di miglioramento. Servono i risultati, le vittorie, che portano consapevolezza."

Poi sul tema caldo Federico Bernardeschi l'allenatore viola chiarisce quanto aveva detto in settimana ("Federico lo vedo confuso dentro e fuori dal campo"): "Ho lasciato fraintendere le mie parole - dice Sousa - non parlo mai della vita privata dei miei giocatori. Il "fuori dal campo" che ho detto è collegato sempre alla Fiorentina, lui deve essere focalizzato solo sulla professione di calciatore. A livello fisico deve crescere, è stato uno degli ultimi arrivati. Ha un talento enorme ma per consolidare la mia fiducia ha bisogno di continuare a lavorare. Serve sacrificio, umiltà. Con lo staff cercheremo di aiutarlo al massimo.  Voglio il focus sulla squadra. Solo uniti, in un unica direzione, possiamo esser molto competitivi. La squadra prima di tutti, prima dei singoli."

Sulla sfida col Paok di Europa League ed il mancato appuntamento con il gol, Sousa si esprime così: "Per fare gol dobbiamo costruire, credo abbiamo creato un buon numero di occasioni. Ci è mancato l’ultimo passaggio o l’ultimo cross. In fase di finalizzazione dobbiamo migliorare. Potevamo vincere a Salonicco ma per l’ultimo passaggio o perché non abbiamo perso la porta non abbiamo segnato."  Poi sulla Roma, avversaria di domanica sera: "L'autostima viene con le vittorie, contro la Roma è importante vincere. Dobbiamo cercare di dominale le squadre, qualsiasi esse siano. Lor hanno una rosa per competere per lo scudetto."

Una parola su Totti: "Ogni squadra dovrebbe avere delle bandiere - dice Sousa - e penso che Chiesa e Bernardeschi lo possano essere per la Viola. Se Totti si sente bene, si diverte ancora, può ancora giocare, anche a 40 anni." A livello tattico la doppia soluzione Kalinic-Babacar è una soluzione: "Insieme ci possono dare sostanza e più presenza in area di rigore, più profondità, come contro il Paok. Babacar mi soddisfa da settimane, ha sempre più probabilità di essere la mia prima scelta."

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Micael Caviglia
Scienze della Comunicazione, scrivo su Vavel di Calcio, approfondendo la Lazio, la Premier League ed il tennis. Lo sport è cultura. Su Twitter sono qui