Vince, e conquista il primato nel proprio raggruppamento di Europa League, la Fiorentina di Paulo Sousa, che nel gelo di Baku ha la meglio del Qarabag padrone di casa, al quale non riesce l'impresa di qualificarsi per la seconda fase. La squadra viola gestisce con personalità l'avvio di gara, rendendosi pericolosa in più occasioni, ma senza riuscire a sbloccare la gara. Ci pensa Kalinic, ad inizio ripresa, a servire Vecino, che con il suo destro fa saltare il banco e spiana la strada al successo finale. Reynaldo illude gli azeri, ma è Chiesa a consegnare anche la vittoria alla compagine toscana.  

Sousa sceglie Babacar unica punta davanti, con Cristoforo, Bernardeschi e Chiesa alle sue spalle. In mediana Badelj con Vecino, mentre Oliveira agisce sulla sinistra. A quattro la solita difesa dei padroni di casa a protezione di Sehic, mentre Almeida guida il terzetto di mediani alle spalle di Quintana, Ndlovu e Muarem di punta.  

Incoraggiante l'inizio della squadra di Sousa nonostante le temperature polari: sugli esterni si sviluppa la manovra degli ospiti, con Oliveira e Cristoforo che sulla sinistra riescono ad approfittare delle disattenzioni della difesa di casa; sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti Astori gira di testa, sfiorando il palo. L'imprecisione di Babacar sulla trequarti preclude alla Fiorentina di sfruttare un paio di potenziali occasioni, con il Qarabag che acquista fiducia e si propone dalla parte opposta con maggiore convinzione: Ndlovu e Almeida non trovano compagni appostati in area, ma la viola si mostra vulnerabile alle spalle dei mediani. Gli ospiti si lasciano però preferire in fase di impostazione e, grazie alla velocità di Chiesa al limite dell'area, si procacciano una pericolosa punizione dal limite a metà frazione, ma Bernardeschi spreca in malo modo. Dal mancino del toscano al destro dell'uruguagio Vecino, che qualche giro di lancette più tardi ci prova da qualche metro più dietro con maggiore precisione, ma con esito uguale. La squadra di Sousa sente la possibiltà di far male agli azeri, ma si sbilancia offrendo la ripartenza a Ndlovu, che beffa Gonzalo e calcia di sinistro: Tatarusanu è battuto, ma ringrazia il palo. Gli ospiti si scuotono e rispondono prontamente: sulla discesa di Oliveira sulla sinistra Bernardeschi gira di prima intenzione, centrando il montante a Sehic battuto. Squadre pimpanti anche negli ultimi minuti di primo tempo, ma gli estremi difensori non corrono pericoli degni di nota.

In avvio di ripresa squadre maggiormente più attendiste, con Sousa che dopo cinque minuti inserisce Kalinic per uno spento ed impacciato Babacar. I padroni di casa non riescono ad alzare il proprio baricentro dell'azione e non trovano gli spazi giusti in ripartenza, con la Fiorentina stabilmente in possesso palla ed in controllo del possesso palla. Gli ospiti alzano ulteriormente il ritmo delle proprie iniziative e, complice un Kalinic maggiormente nel vivo dell'azione, passano in vantaggio: il croato tocca per Vecino, il cui destro viene deviato in rete beffando l'intervento di Sehic. Lo svantaggio costringe gli azeri a riversarsi in attacco, ma la viola si dispone bene nella propria metà campo offrendo raramente spazi utili per attaccare la profondità. La Fiorentina sembra controllare agevolmente le avanzate di casa, ma la squadra di Sousa si fa cogliere di sorpresa ad un quarto d'ora dal termine: Gonzalo chiama la difesa fin troppo alta, Reynaldo ne approfitta e, a tu per tu con Tatarusanu, lo batte in diagonale. Nemmeno il tempo di rientrare in partita per i padroni di casa e per il pubblico che la Fiorentina torna immediatamente avanti: con personalità, i viola si guadagnano un corner e, dopo una serie di respinte della difesa e di Sehic su Kalinic, è Chiesa a firmare il primo gol tra i professionisti ed il secondo vantaggio. Il figlio d'arte gigliato qualche minuto più tardi si fa espellere complice un eccesso di foga, ma la squadra italiana non ne risente particolarmente, riuscendo a gestire l'assedio finale degli azeri: Tatarusanu disinnesca il destro dalla distanza di Almeida, Astori mura il colpo di testa di Reynaldo a tempo scaduto. E' l'ultimo pericolo che la difesa viola corre fino al triplice fischio finale che sancisce la vittoria ed il primato della squadra di Sousa.