Il decimo turno in Serie A mette di fronte la Fiorentina ed il Torino, presente e passato di Marco Benassi. Sarà una gara speciale quella che vivrà il classe 1994 domani sera: il ragazzo era destinato a diventare un simbolo del Toro, un punto cardine della squadra di Mihajlovic, ma poi ha preso un’altra strada, in direzione Firenze per intraprendere una nuova esperienza professionale, che lo potesse stimolare maggiormente in un momento chiave della sua carriera. La Viola ha puntato forte su di lui, uno dei pezzi pregiati del 'rebuilding' portato avanti in estate dalla dirigenza gigliata, e non potrebbe essere altrimenti per un giocatore che ha anche indossato in alcune circostanze la fascia di capitano in granata.

Ragazzo d'oro, ha lasciato un buonissimo ricordo sotto la Mole, in molti al Torino lo rimpiangono, ma il richiamo della Fiorentina non lo ha lasciato indifferente e dunque ha deciso di ripartire dal capoluogo toscano, abbracciando il nuovo corso della società toscana. Negli ultimi mesi della stagione 2016-17 spesso è finito in panchina, ma mai una polemica o una parola fuori posto, chiaro segno di una maturità già raggiunta a dispetto della sua carta d'identità, che segna appena 23 anni.

Il primo scorcio di stagione non è stato semplice per lui, in quanto si è trovato scaraventato in un sistema di gioco non consono alle sue caratteristiche tecniche. Pioli più di una volta lo ha schierato nel blocco dei tre trequartisti dietro l'unica punta. Benassi ha sofferto non poco, in quanto in quella posizione si è trovato spesso troppo vicino alla porta, smarrendo di conseguenza la sua abilità negli inserimenti da centrocampo. Contro l'Udinese, mister Pioli ha variato il sistema di gioco, servendosi del 4-3-3. Tutta un'altra storia: impiegato da mezzala, i risultati si sono visti immediatamente. Corsa, sacrificio, abilità nel palleggio ed una semplicità irrisoria nell'accompagnare l'azione e tuffarsi negli spazi per ricevere la palla dai compagni e puntare la porta. Contro i friulani la prestazione di Benassi è stata molto positiva, ancora di più quella sciorinata al 'Vigorito' di Benevento dove ha anche siglato il suo primo gol con la maglia della squadra gigliata. Filtrante di Simeone, inserimento dell'ex granata e tocco sotto morbido per eludere il tentativo disperato in uscita di Brignoli. Et voilà, come per incanto, ecco nuovamente Benassi, quel centrocampista corteggiato a lungo, voluto fortemente dalla dirigenza e da Stefano Pioli.

La scelta di arretrarlo nella linea a tre di centrocampo è stata proficua, in quanto anche i suoi compagni di reparto, Badelj e Veretout su tutti, hanno dimostrato di essere più a loro agio in un reparto più coperto. Si è notato, infatti, che nelle ultime due uscite la Fiorentina ha subìto molto meno l'iniziativa degli avversari, anche perchè in mezzo al campo non si è verificata quella condizione di inferiorità numerica  vista e rivista in casa Viola nelle precedenti sette uscite. Contro il Torino avrà la possibilità di prendersi una rivincità, personale, e dimostrare al Presidente Urbano Cairo ed al direttore sportivo Petrachi, gli uomini mercato del Toro, che cederlo ad una diretta concorrente per la conquista dell'Europa League è stata una mossa tremendamente sbagliata.