Un consueto processo di rifondazione, si sa, vive sempre momenti altalenanti, fatti di picchi positivi e di baratri neri e senza fortuna. Ed anche in casa Fiorentina questa situazione è lontana dall'essere irreale, come conferma il momento-no che stanno vivendo Pioli e la rosa. Non che ci si trovi di fronte ad uno dei protagonisti dei vinti nei romanzi di Verga, sia chiaro, ma le due sconfitte consecutive miste a qualche infortunio di troppo, di certo non fanno sorridere il tecnico ex Inter, costretto a plasmare nel minor tempo possibile una rosa competitiva in vista della delicata trasferta in casa della Spal, formazione vogliosa di punti per conquistare una salvezza difficile ma non impossibile.

Tra le questioni più spinose, si può sicuramente annoverare il mancato recupero di Milan Badelj, passato in pochissimo tempo da sicuro partente a perno della mediana viola. Il croato, infortunatosi al bicipite femorale, salterà dunque la terza sfida di campionato, costringendo Pioli a schierare nella trincea Carlos Sanchez, poco utilizzato in campionato e per di più reduce da impegni con la sua Nazionale. Giocatore chiave dello scacchiere tattico di Paulo Sousa, che spesso lo utilizzava in difesa o in mediana nel suo 3-4-2-1, Sanchez non ha trovato spazio con Pioli, diventando di fatto una riserva di lusso. Nell'ipotetico 4-3-3 pensato dal tecnico, o in occorrenza al più noto 4-2-3-1, il centrocampista occuperebbe di nuovo la posizione a lui più congeniale, fungendo da ruba palloni per Veretout e Benassi, altri suoi compagni di reparto incaricati di imbastire la manovra offensiva. 

In ottica mercato, che negli ultimi mesi ha regalato più delusioni che gioie viste le cessioni eccellenti di Bernadeschi e Kalinic e l'addio di Rodriguez, la società viola continua comunque a lavorare incessantemente, cercando di sondare il terreno per arrivare pronti in vista della sessione invernale, come tutti gli universitaria d'Italia che, combattendo con freddo e noia, cercano di prepararsi agli esami fissati per il periodo post-natalizio. Ad oggi, la preoccupazione principale di Corvino e colleghi sarà proprio quella di trovare un vice-Badelj, da impiegare con più frequenza rispetto a Sanchez e che magari potrebbe affiancare il croato in caso di modulo a trazione anteriore. Un profilo giovane ma già rodato, dunque, pronto a sostituire lo stesso Badelj in caso di una cessione futura difficile ma non impensabile.

Molti anche i giocatori da mandar via, prestito o cessione che sia, su tutti lo stesso Sanchez e Cristoforo, che non hanno molto mercato. Più facile sarebbe un'ipotetica cessione di Maxi Olivera, ancora relativamente giovane e dunque facilmente piazzabile in squadre intenzionate a scommettere su un calciatore che ha sempre peccato in difesa ma che comunque ha fatto vedere buone cose in fase di proiezione offensiva. Tra i giovani, invece, sicuramente qualche Primavera potrebbe cominciare a farsi le ossa toccando la Prima Squadra, mentre atleti già pronti come Hagi non è da escludere che trovino altri lidi dove maturare ancora. E Chiesa? Rimane, per ora...