Una vittoria importantissima in ottica Europa League. Potrebbe essere così definita la trasferta della Fiorentina in casa del Cagliari, un cinico 0-1 che ha di fatto rilanciato i toscani verso le posizioni nobili della classifica. Una vittoria bella, che cancella in parte i problemi visti contro il Genoa ma che di fatto non accantona qualche difettuccio di troppo da eliminare in vista del prosieguo della stagione. Se Pioli può infatti sorridere per un ritrovato Federico Chiesa, meno entusiasmo genera il momento di Giovanni Simeone, all'ennesima gara senza la gioia personale. L'attaccante ex Genoa anche contro i sardi ha dimostrato una voglia non comune di mettersi in mostra, confermandosi però spuntato e poco pericoloso. Differentemente da Babacar, che reclama un posto da titolare dopo le reti siglate da subentrato.

Scesi in campo con il 3-5-2, modulo forse poco adatto alle caratteristiche degli interpreti in viola, la Fiorentina non ha però subito troppo il cambio di modulo, confermando una flessibilità tattica che tanto potrebbe essere preziosa in futuro, quando le forze cominceranno a mancare e ci sarà bisogno di meccanismi rodati per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Sorprendendo, Pioli ha vinto anche la sua scommessa lanciando nella mischia il giovane Milenkovic, che in una retroguardia a tre ha potuto superare senza problemi l'impatto dell'esordio dal primo minuto giocando ottanta e più minuti davvero attenti. 

Alzando l'asticella della disposizione tattica, il più in palla è stato (manco a dirlo) Federico Chiesa, giocatore ormai maturo e maturato con il passare delle partite. Il figlio d'arte, abile ad accendere i cuori dei tifosi come il padre Enrico, ha spesso spaccato la partita, tagliando la retroguardia avversaria grazie ad inserimenti veloci ed imprevedibili. Unico neo sulla prova del numero 25, qualche personalismo di troppo, che avrebbe potuto pesare sul finale di gara se Babacar non avesse tolto le castagne dal fuoco con un guizzo da vero attaccante. In più di un'occasione, infatti, Chiesa si è ostinato a cercare la conclusione personale, vanificando qualche buona trama dei suoi. Piccoli difettucci, sia chiaro, da limare per diventare definitivamente top.

Nei minuti finali di gara, la creatura di Pioli ha inoltre dato grande prova di maturità, mantenendo la calma nonostante l'evidente nervosismo che circolava nella Sardegna Arena nella fase finale di gara. La condotta anti-sportiva di Barella e l'espulsione di Joao Pedro non hanno infatti scosso la viola, capace di vincere e cdi conquistare tre punti con maturità. In ultimo, menzione particolarissima va a Babacar, attaccante spesso accantonato in panchina sia per demeriti suoi che per doverose scelte tecniche. Ora, partito Kalinic, il ragazzo nato in casa viola ha una grande chance per dire la sua, duellando con Simeone per una maglia da titolare. E se queste sono le premesse, il Cholito dovrà stare molto attento...