È iniziata la settimana che porta alla gara più sentita a Firenze: venerdì sera si gioca Fiorentina-Juventus all’Artemio Franchi. A presentare la sfida sulle pagine della Gazzetta dello Sport è il capitano viola Davide Astori: “La Juve sulla carta è nettamente più forte del Napoli. Quindi non possiamo incontrare avversario peggiore. Ma non dobbiamo aver paura di affrontare la Juve. Se loro sentono che siamo preoccupati, addio. Siamo morti. Certo, per conquistare un risultato positivo dovremo giocare la partita perfetta. Si può fare”. Su chi sia l’uomo più pericoloso fra i bianconeri, il difensore non ha dubbi: “Higuain è il pericolo numero uno. Il Pipita è spietato. Se gli lasci anche solo trenta centimetri di spazio ti giustizia. I suoi tiri sono sentenze”. Nella scorsa estate c’è un calciatore cresciuto nella Fiorentina che si è trasferito a Torino, Federico Bernardeschi: “L’ho visto maturare nei due anni insieme. Ha grandi margini di crescita. Stavolta dovremo giocare sul suo stato d’animo. Federico questa partita la sentirà. Lui ha i colpi di un campione ma è ancora un ragazzo. Al Franchi non potrà dimenticare che la Viola gli ha cambiato la vita”.

Nella Fiorentina invece chi si sta prendendo la squadra sulle spalle è Federico Chiesa, ma Astori dà un consiglio al giovane attaccante: “Non deve farsi condizionare da quelli che lo vorrebbero come salvatore della Patria viola. Il messaggio è sbagliato, è una responsabilità troppo grande. Tanto più per un ragazzo di grande sensibilità. Federico deve essere solo se stesso”, mentre un altro nuovo acquisto, Giovanni Simeone, sta avendo un rendimento un po’ altalenante: “Finirà il campionato con 10-12 gol e diversi assist, per un attaccante della sua età sono buoni numeri. Il problema è che nel Genoa giocava in maniera diversa. Era sempre in movimento. La punta centrale della Fiorentina contro certi avversari deve stare dentro l’area e fare la differenza. Imparerà”.

Per quanto riguarda la stagione della Fiorentina, Astori la vede così: “Questa squadra è partita con tanti punti di domanda. Con giocatori che arrivavano da scuole diverse. A Bologna ha giocato Milenkovic, qualche domenica fa è sceso in campo Hugo, nel gruppo ci sono 4-5 francesi. Non si può pretendere continuità. Se abbiamo commesso un errore è stato non riuscire a comunicare ai tifosi questo tipo di problematiche. È iniziato un nuovo ciclo e ci vuole pazienza”. Il capitano vuole anche sottolineare ciò che è accaduto a Bologna nell’ultima giornata: “È stato importante il ritorno dei Della Valle. Ho parlato da solo con Andrea, gli ho ribadito quello che penso da tempo e cioè che la presenza dei Della Valle non è un optional. Sono indispensabili. I miei compagni hanno bisogno di averli a fianco. E questo senza nulla togliere al presidente operativo Cognini, a Corvino e a Freitas che sono sempre presenti, ma la famiglia Della Valle ha un altro impatto sullo spogliatoio”. Chiusura dedicata al suo futuro: “L’idea è quella di continuare questo percorso. La Fiorentina di oggi è scesa di livello rispetto al passato. Ma la società ci ha spiegato che questo passo indietro era necessario per far ripartire. Fare il capitano di questa Fiorentina è stimolante”.