"Sono nato al mare, a Livorno. Sono rinato al mare, a Genova. Ora ritroverò un altro mare. Per un'altra avventura".

Da Pavoloso a Pavolè, il passo sembra breve, brevissimo, eppure così difficile. Leonardo Pavoletti saluta Genova ed il Genoa, che gli hanno dato molto, se non tutto, in questi due anni di successi, personali quanto di squadra. Un addio tutt'altro che facile, sentito come pochi per chi, come il livornese, ha dato l'anima in campo e fuori per il Grifone. Uomo di cuore, come tutti i toscani; giocatore di sacrificio, di grinta e carattere, oltre che di innato senso del gol. Quel gol che, da oggi, proverà a mettere al servizio della sua nuova squadra: il Napoli di Maurizio Sarri. 

Nel frattempo, l'attaccante, si sfoga così su Instagram nella notte, salutando con visibile emozione la sua vecchia squadra, preannunciando l'ufficialità del passaggio alla società partenopea che è arrivata in mattinata. Largo ai sentimenti: "Ciao. Una parola semplice, come me. Dico Ciao al Genoa e a Genova dopo due anni intensi, felici, carichi di emozioni, entusiasmo e tanto lavoro. Ricordo gli inizi. Gennaio 2015. Ero a casa, a Livorno. D'improvviso una telefonata: "Domani vieni a Milano, si firma per il Genoa". Non ho dormito la notte per l'emozione".

Dall'emozione ai primi gol. O' Pavoloso si è sentito amato e coccolato dalla gente di Marassi, fin dalle prime battute, fino all'esplosione, alla consacrazione ed alla convocazione in Nazionale: "Sono arrivato in punta di piedi, pronto a mettermi al servizio del mister e della squadra. I primi tempi in panchina sono stati duri. Poi il gol al Parma: ricordo la gioia, la mia prima esultanza in rossoblu, la consapevolezza che il lavoro paga. Sempre. Da quel momento i ricordi diventano un puzzle di facce, sorrisi, autografi, allenamenti, amici, sconfitte, vittorie, tristezza, entusiasmo, parole, gol".

Adesso, tuttavia, è tempo di cambiare aria, anche se i sentimenti resteranno immutati: "Ora questa storia è giunta ai titoli di coda. Ma non l'amore per questa città e questa maglia. Gli amori non finiscono, cambiano forma. Oggi io sono chiamato ad una nuova avventura, ma non dimentico coloro a cui ho voluto bene e che me ne hanno voluto perché sono parte di me. Nella vita a tutti capita di cambiare lavoro, di cambiare azienda, di partire per nuove esperienze, non è diverso per me. Nella vita capita anche di sbagliare a parlare: se alcune dichiarazioni hanno offeso o illuso qualcuno, mi scuso. Ma non esiste alcun tradimento. Solo un cambiamento, che non giustifica il rancore, le minacce e gli insulti che qualcuno mi ha rivolto. È il percorso di tutti: strade che si dividono; una nuova tifoseria da abbracciare, calda come quella rossoblù e amica da sempre di quella genoana; compagni di viaggio che si salutano, per poi rincontrarsi, un giorno, chissà".

La chiosa, come di rito in questi casi, è dedicata ai ringraziamenti: "Chiudo ringraziando tutti. Grazie al Presidente, alla società, al mister (presente e passato), ai compagni di squadra, ai tifosi, ai magazzinieri, ai giardinieri, ai custodi del centro sportivo e dello stadio... Vi sono grato per ogni parola, critica, complimento, pacca sulla spalla e sorriso che mi avete donato". 

Adesso, la nuova avventura di Pavoletti si chiama Napoli, con la Champions League ed il Real Madrid, tra le altre cose, sullo sfondo. 

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