"Solo il risultato è andato male", da una parte. "Male male", dall'altra. Differenza di vedute, in casa Genoa. Se per il tecnico Andrea Mandorlini la sconfitta di ieri sera, 1-0 contro il Milan, è stata forse poco meritata, dall'altra parte il presidente Enrico Preziosi non è sembrato pensarla allo stesso modo. Presente ieri in tribuna, dopo il triplice fischio il patron avrebbe infatti proferito quella breve esclamazione piuttosto emblematica.

La verità, come sempre, sta nel mezzo. "Il Genoa ha fatto la sua partita. Noi potremo migliorare, questa sera la squadra a me è piaciuta. Ci siamo maggiormente fortificati, non saremo spumeggianti ma a livello mentale siamo un po' frenati", ha affermato l'allenatore ai microfoni di Sky Sport, nel dopo-gara. Il problema psicologico, palesato già nel derby settimana scorsa contro la Samp, si è ripresentato quasi nella stessa veste dopo il gol subito da Mati Fernandez. Difficile affermare che il Genoa però abbia fatto la propria partita, avendo il Milan sfiorato più volte il gol della sicurezza, mancato solo causa l'imprecisione degli avanti rossoneri.

"Siamo stati poco cattivi: abbiamo preso un gol e mentalmente non abbiamo reagito, ma abbiamo creato tante premesse per far male. Dovevamo giocare così, tenendo in bilico il risultato sino alla fine. C'era la possibilità per creare le premesse per far male. Anche nel primo tempo c'è stato un equilibrio generale".

"Dovevo dare più compattezza a questa squadra dopo i 5 gol presi a Pescara. Ho visto una maggiore solidità difensiva".

Le uniche occasioni di un certo rilievo sono arrivate nel primo tempo, per il grifone. Nella ripresa nemmeno un tiro in porta e due soli totali, contro i tredici tentativi del Milan. Simeone è sembrato a tratti un corpo piuttosto estraneo, mentre Lazovic ha inciso poco; Taarabt, dopo una partenza di medio livello, si è spento alla distanza. Va però dato atto a Mandorlini che, per essere la prima gara con un modulo del tutto nuovo (originariamente 4-3-3, tramutabile in 3-5-1-1 con le scalate degli esterni), su un campo peraltro difficile, pretendere una vittoria sarebbe stato forse esagerato.

A fine gara, i migliori in campo sono sembrati essere due difensori: Armando Izzo, per l'occasione capitano e indubbiamente tra i più positivi, e - forse - Ezequiel Munoz, in grado di gestire Lapadula senza problemi.

"Questa squadra meriterebbe qualcosa in più, abbiamo cambiato qualcosa e probabilmente cambieremo qualcosa d'altro in futuro. Dobbiamo ritrovare una maggiore concentrazione e soprattutto pungere di più in attacco, esser più cattivi".

Cattiveria sì, probabilmente, ma allo stesso modo bisogno di maggiore organizzazione: difficile campare di palla lunga alla ricerca dello scatto di Simeone - peraltro a digiuno da sette gare -, o in attesa di spunti sugli esterni. La classifica rimane buia, relativamente: 14 punti di distanza sulla zona retrocessione lasciano sufficientemente tranquilli, ma essere l'ultima del gruppone e non mostrare brillantezza, lascia anche poche prospettive ad un gruppo costruito due mesi fa. E che, stando ai precedenti, potrebbe già sfaldarsi nel prossimo giugno, senza soluzione di continuità. Anche questo è male male...

(fonte dichiarazioni: Tuttomercatoweb)