Basta Migliore al Genoa per avere la meglio sul Crotone. Gli uomini di Ballardini leggono la gara in maniera esatta, per il Crotone più ombre che luci - su tutti il clamoroso gol mancato da Crociata. Ora - agli ottavi - esame Juventus all'Allianz Stadium. 

Guardingo l'atteggiamento delle due squadre, intente ad aspettare l'avversario nella propria metà campo per ripartire. Nella fase iniziale prevale lo studio dell'avversario, con l'impronta tattica dei due allenatori che viene a galla. Nicola lascia ampio spazio in impostazione piazzando i suoi riferimenti offensivi sulla linea dei centrocampisti, provando a proporre un gioco leggero e veloce - soprattutto con triangolazioni centrali di prima intenzione - verticalizzando quando può. Risponde Ballardini con un pressing alto - Ricci in prima battuta -  provando ad attuare una difesa di posizione ripartendo in maniera veloce e puntando sulla duttilità e velocità dell'intera batteria offensiva. Passati i primi dieci minuti, il match si accende; Lazovic è un treno sulla destra ed imbastisce un paio di spunti pericolosi tra l'11' ed il 13'. Prima svernicia l'intera catena mancina, entra in area, ma si vede respinto il cross; successivamente lavora all'altezza del limite e pesca Ricci orizzontalmente: sinistro del 27 che viene rimpallato in corner.

Si distende il Crotone un paio di minuti più tardi; Faraoni scende sulla destra, azzecca il traversone che Budimir impatta e proietta verso lo specchio della porta, attento Lamanna. Il Genoa è per distacco la squadra più pericolosa; al 20' Ricci scocca un tracciante velenoso inibito da un intervento notevole di Festa; al 26' Migliore taglia centralmente e riceve il suggerimento, destro debole e centrale. Apatico il Crotone, rinchiuso a testuggine nella propria metà campo, positivo il Genoa soprattutto in situazioni di contrattacco. Al 33', il movimento centrale di Ricci porta ad un tap-in sotto porta disinnescato da Festa. Stessi interpreti cinque minuti dopo: torsione fantastica del 27, risponde con un colpo di reni l'estremo difensore ospite. La fase ultima dei 45' minuti porta in grembo due occasioni importanti; apre Crociata che - servito da un illuminante imbucata di Budimir - sbaglia clamorosamente a tu per tu con Lamanna, chiude Centurion con un destro tagliente che sfila sul fondo. Il primo tempo si chiude a reti bianche

Molto agonismo e poca tattica nei primi scampoli della seconda frazione, che porta con sé anche una lucidità latente da ambo le parti. Il primo squillo porta la firma di Ajeti, che stacca da calcio piazzato non trovando gloria, ma a passare è il Genoa: fendente micidiale dell'esterno rossoblu dai 20 metri, piegate le mani a Festa. La compagine di casa spinge sull'acceleratore, aizzando il reparto offensivo con sortite interessanti sugli esterni: è il solito Lazovic a creare grattacapi a Martella sulla catena di destra, ricamando diversi affondi. Al 60, Brlek fa mulinare le gambe di Lazovic, che effettua un cross di prima intenzione pescando Centurion sul palo lontano; l'esterno arriva male sulla sfera e non riesce a deviare in rete. Girandola di cambi - dentro Lapadula e Tonev - mentre il Genoa tenta di contenere e pungere in contropiede. Sale in cattedra Centurion, il quale si regala due occasioni per colpire a ridosso di pochi minuti: al 72' finalizza un'azione orchestrata da Migliore con un sinistro che sorvola la traversa, al 74' disegna una parabola deliziosa, bravo Festa a strozzare in gola la gioia del gol. Gli ultimi tentativi del Crotone sono affidati a Tonev: all'82 trasforma in oro la sponda di Simy, controllando e calciando nel giro di un nano secondo, al 91', sul gong, chiama Lamanna all'intervento con un fendente violento ma centrale. La gara si chiude qui, trionfa il Genoa

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Simone Cappelli
Divido la mia conoscenza sportiva tra calcio, tennis e basket. Il rettangolo verde è stato il mio primo amore ma con il tempo non ho saputo resistere al fascino di una schiacchiata in alley-oop ed a un dritto lungolinea. Amo tre giocatori alla follia, uno per sport. Il Re, Roger Federer, il play per eccellenza, Chris Paul ed un improbabile messicano scappato di casa, tale Javier Chicharito Hernandez