Gianluca Lapadula è un lottare, uno di quelli che non abbassa mai la guardia non si risparmia in alcun modo. Giunto al Genoa dopo una lunga gavetta e dopo l'altalenante parentesi al Milan, l'ex Pescara ha parlato in esclusiva a Il Secolo XIX, iniziando dall'infortunio al naso avuto dopo uno scontro di gioco con Consigli: "Lo scontro con Consigli è stato durissimo, ma io non potevo uscire, non in quel momento, non per la seconda volta in pochi mesi dopo il ginocchio di Udine: in tutta la carriera non avevo mai lasciato il campo prima della fine per infortunio" ha detto l'attaccante, confermando appunto la voglia di non mollare.

Continuando a parlare dell'episodio, Lapadula ha inoltre ricordato quei concitati momenti, offuscati dall'adrenalina che lo ha fatto rendere al meglio: "Ballardini era spaventato e mi stava sostituendo. Ma ho reagito e gli ho detto: guarda mister che ce la faccio. Ha vinto l'adrenalina, ho strillato come un matto. Lo avrei fatto anche con 15 gol all’attivo. Perché quello che conta è l’atteggiamento. Se il pubblico ha apprezzato? La gente si aspetta molto da me, il Genoa ha fatto un investimento importante. Questa prima parte della stagione è stata dura, soprattutto per colpa mia. Certo c’è stata una serie di infortuni, il ritiro non fatto...La  Ho sentito lo stadio che ha apprezzato, sono felice" ammette Lapadula, che accetta i giudizi tiepidi inizialmente ricevuti dal proprio pubblico.

In ultimo, l'attuale attaccante del Genoa ha inevitabilmente parlato della sfida contro la Juventus, che lunedì chiuderà la ventunesima giornata di campionato: "Ah, la Juve... allo Stadium non ho mai giocato. È un forte, sarà una bella battaglia. Ho chiesto già i biglietti, forse viene anche nonna. Come si batte la Juventus - si chiede a Lapadula - Con umiltà, non puoi fare altro. Serve un grande spirito di squadra, per fare bene" conclude il calciatore ex Milan. 

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