Primo turno di campionato non facile per l’Inter di Roberto Mancini che domani, alle 20.45, affronterà in casa l'Atalanta di mister Reja nel match che segna l’esordio nerazzurro nella nuova stagione. Gli uomini di Mancini dovranno rialzare la testa partendo con il piede giusto in campionato per non alimentare le critiche ricevute dopo i risultati mediocri rimediati nelle gare pre-stagionali.

Il tecnico iesino ha incontrato la stampa per presentare il match contro la Dea nella consueta conferenza della vigilia tenutasi ad Appiano Gentile e da poco conclusasi.

"Siamo pronti per lo scudetto? Non è facile come prima domanda a cui rispondere. Tutti partono per raggiungere il massimo perché si pensa di poterci arrivare, ma dipenderà da noi e dal tempo. Dovremmo essere bravi e allora potremo pensarci, ma siamo l'Inter e si parte con questo obiettivo".

Esordisce così Mancini che appare sereno in vista della gara di domani, consapevole del lavoro svolto dalla squadra fino ad oggi e di quanto ancora dovrà esserne svolto.

"Siete voi giornalisti a creare disturbo con le voci di mercato, è il vostro lavoro e va bene così. Noi pensiamo solo alla gara di domani. Siamo competitivi, il lavoro dello scorso anno servirà. Sarà alla base dei successi futuri, se si lavora bene i risultati arriveranno. Ma, come detto, dipenderà da noi".

E ancora: "Ci sono gli osservatori, vedremo alla fine. Tutti partono con dei sogni, nessuno parte pensando di fare il minimo, tutti pensano questo. Si parte alla pari e poi vedremo. Partiamo tutti da zero, da domani. Oggi è difficile dire quello che succederà, è ancora presto".

Indubbiamente gli scarsi risultati ottenuti nelle amichevoli pre-stagionali hanno influito sul giudizio negativo mosso dalla critica alla squadra nerazzurra ma Mancini ha un’idea chiara sull’effettivo peso dei match estivi e sul valore della squadra e la validità del suo contributo.
"I risultati non contano, le amichevoli servono solo per allenarsi e arrivare in forma alle prime gare ufficiali. Per capire le situazioni di gioco migliori, a volte si fanno delle cose senza pensare al risultato. Ho sempre fatto così, vincere o perdere non conta nulla. Sarà importante da domani quando in palio ci saranno i 3 punti. La squadra è al 60%, come tutte in questa fase. Contano i giocatori, conosco bene l'Inter. Tanti anni fa abbiamo costruito una squadra che poi ha vinto tutto, ma per fare questo ci vuole del tempo e molto lavoro. Io sono molto tranquillo per quello che potremo dare in questo campionato."

I rumors di mercato sono molti ad una settimana dalla chiusura delle trattative e viste le operazioni in entrata ancora aperte e quelle in uscita degli ultimi giorni, prima fa tutte la cessione di Kovacic al Real Madrid.

"In quel momento avevamo bisogno di quella operazione, per Mateo dispiace. Nessuno voleva cederlo, ma c'erano altre considerazioni da fare. Il fair play ha influito. Per Shaqiri vale lo stesso discorso. Dispiace molto. Voi vi chiedete troppe cose, ma dovete pensare prima di fare certe domande. Noi avevamo fiducia in lui, poi a luglio le cose sono cambiate: serviva fare cassa e non c'erano molte possibilità. A malincuore abbiamo ceduto Shaqiri e Kovacic. Servivano delle entrate, c'è un accordo con l'UEFA. Siamo stati obbligati a cedere Shaq. La programmazione non c'entra nulla. Alcuni dei nuovi sono arrivati 40 giorni fa, altri 20 giorni fa, altri 10. Hanno bisogno di ambientarsi, ma abbiamo lavorato molto bene e abbiamo messo una buona base. Come detto, ci vuole tempo per conoscere tutto. Ora è difficile esprimersi in questo senso, serve solo lavorare."

Per il tecnico che aveva chiesto alla società 8 innesti, delle possibilità restano ancora aperte, come l’affaire Perisic che sembra ad un punto di svolta nella giornata di lunedì. Indubbio che le cessioni a centrocampo e i rinforzi in difesa potrebbero cambiare l’assetto della squadra.

"Di Perisic dovrò parlare con Ausilio. Tutti hanno lavorato al massimo, se sono stati commessi degli errori la colpa è di tutti. Adesso abbiamo quattro centrali di difesa, vedremo chi giocherà. Miranda e Murillo hanno bisogno di giocare per creare l'intesa ideale, e non è detto che possano giocare subito. A centrocampo qualcuno giocherà basso nel rombo, possono essere Gnoukouri o Medel. Vedremo. Medel potrebbe giocare come interno di centrocampo, è molto duttile, potrebbe essere impiegato in questa posizione. Hernanes sta bene, domani valuteremo. Santon e D’Ambrosio sono a disposizione sono bravi giocatori. Di Montoya non ha mai dubitato nessuno, chi ha parlato di perplessità ha sbagliato. Questa Inter come lavoro è vicina alle mie idee al 100%. È normale che un allenatore voglia la squadra completa dall’inizio perchè avere i nuovi in fasi diverse non è mai semplice ma sono soddisfatto del lavoro svolto finora."