La sconfitta di misura in Liguria chiude, in netto anticipo, la stagione nerazzurra. La distanza dalla Roma - attualmente terza - è di ampie proporzioni, divario difficile da colmare alla giornata n.35. L'aritmetica non condanna l'Inter, ma la flebile speranza non accende l'entusiasmo dell'ambiente, nelle parole di Mancini riecheggia anzi l'amarezza per la recente battuta d'arresto. 

Occorre coltivare l'ultimo filo che lega alla qualificazione alla prossima Champions, occorre mostrare quantomeno spirito e volontà. Una vittoria, in attesa degli eventi. 

"Dobbiamo cercare di lasciare uno spiraglio aperto in attesa dei risultati delle altre. L'Udinese è in buon momento da diverse settimane, ha battuto Napoli e Fiorentina. Giocano con grande tranquillità perchè non hanno più niente da perdere".

Mancini - nella conferenza della vigilia - torna sull'annoso problema in zona gol. Alle spalle di Icardi, poco o nulla. Manca l'apporto - in termini di segnature - della lunga batteria di avanti. Sprazzi isolati, richiami a corrente alterna. Il tecnico cita i freddi numeri, emblematici. Da Jovetic a Ljajic, per chiudere con Eder, il "colpo" del mercato invernale. 

"Non avremmo mai pensato di avere Jovetic a 4 gol e Ljajic a 2, ma non perché non abbiano fatto bene. Sono situazioni strane, è l'aspetto sul quale dobbiamo lavorare maggiormente. Siamo migliorati in difesa ora dobbiamo farlo in zona gol. Non è colpa degli attaccanti. Abbiamo preso Eder perché pensavamo facesse quei 6-7 gol e invece tira ed esce di poco. Sono situazioni così".  

L'occhio va poi al mercato. Nessuna rivoluzione alle porte, la base è solida, fondamentale fissare sull'attuale struttura profili di qualità, giocatori affermati in grado di dare la giusta spinta verso l'alto. 

"Non ci servono 4-5 giocatori nuovi, a questa squadra basta aggiungere 2 campioni"

In chiusura, un riassunto del cammino percorso. Mancini si assume le colpe del "fallimento", ma sottolinea il momento della squadra, un gruppo in divenire, di prospettiva. Conferme sul futuro, Inter - Mancini, binomio pronto a rinnovarsi in vista della prossima stagione. 

"C'è dispiacere, abbiamo lavorato tanto e bene, il nostro obiettivo era arrivare terzi e non ci siamo riusciti. Pensavo di arrivare in Champions League, non ce l'abbiamo fatta, è colpa mia. Siamo una squadra giovane, non ce lo dimentichiamo mai. Non c'è più l'Inter di 10 anni fa. Futuro? Ho un contratto, rimango qui. Ma se non dovessi restare all'Inter, rimarrei a casa"