"Vogliamo vincere per chiudere il discorso per il quarto posto, a Roma non mi è piaciuto l'atteggiamento". Così Roberto Mancini alla vigilia della sfida con l'Empoli. L'Inter attende a San Siro gli azzurri di Giampaolo, da tempo sicuri della permanenza in A e pronti a cogliere, alla Scala del Calcio, un risultato nobile. Il vantaggio sulla Fiorentina, in ottica quarto posto, è rassicurante, ma occorre chiudere per evitare spiacevoli sorprese, questo il Mancini-pensiero.  

Nessun dubbio. La posizione attuale riflette il valore della squadra. All'Inter manca qualcosa per avvicinare le prime posizioni, per giocarsi non solo il titolo, ma anche le piazze da Champions. Un girone d'andata a pieno ritmo - con buonasorte e concretezza - al ritorno la resa dei conti. Una descensio per certi versi pronosticabile. 

"La vera Inter è quella di oggi che è al quarto posto. Abbiamo avuto delle possibilità di arrivare più in alto, senza riuscirci. L'Inter attuale è questa, per arrivare più in alto occorre lavorare. Avremmo potuto fare di più, probabilmente il girone d'andata ha un po' ingannato. La nostra posizione è quella che abbiamo oggi e che meritiamo".

Manca, all'Inter, quella continuità che contraddistingue le grandi squadre. Un cammino a corrente alterna, improvvisi sbalzi d'umore e di gioco, vittorie di qualità, sconfitte inattese. Una stagione, quella in corso, senza filo di continuità, ricca di interrogativi che solo tempo e lavoro possono sciogliere. 

"Perché ci manca ancora qualcosa per essere continui, sia in casa che in trasferta. Per questo dobbiamo lavorare per migliorare. Un problema di testa? No, credo sia un fattore complessivo. Dobbiamo lavorare sotto ogni punto di vista, a livello di gioco si può fare molto di più. Le partite buone e meno buone si sono alternate, dobbiamo essere maggiormente continui"

La mancata partecipazione alla prossima Champions non condiziona l'operato in sede di mercato. Mancini sottolinea l'oculata gestione dei fondi a disposizione la scorsa estate. L'Inter deve rispettare determinati parametri, ma può muoversi al tavolo delle trattative per migliore l'attuale struttura. 

"La Champions League sarebbe stata importante per il blasone del nostro club, ma non vuol dire che con questo torneo avremmo messo a posto i nostri conti. La differenza con l'Europa League non è così netta, noi dobbiamo migliorare come abbiamo fatto quest'anno. Abbiamo chiuso il mercato in attivo, a volte alcuni se lo dimenticano, non siamo in passivo. Abbiamo fatto il massimo con i mezzi a disposizione, la nostra squadra è buona".

Il passo avanti, rispetto alla precedente versione nerazzurra, è importante. Ci sono giocatori di spessore internazionale in grado di trainare il gruppo, profili a cui abbinare innesti mirati per colmare le lacune attuali. 

"La squadra ha un'ottima base e dei punti fermi a differenza dello scorso anno. Dobbiamo rinforzarci dove siamo un po' mancati, poi dipenderà anche dalle dinamiche di mercato".