Erick Thohir si confessa sulle colonne del Corriere dello Sport, sul tavolo il mercato. Il n.1 dell'Inter non si concede voli pindarici, analizza anzi con lucidità la situazione. Il quarto posto - con annessa qualificazione alla prossima Europa League - non consente al club di muoversi con libertà al tavolo delle trattative, occorre anzi far di conto. 

L'Inter segue le occasioni di mercato - Banega ad esempio - e punta a consolidare la base attuale, non senza qualche sacrificio, necssario appunto per rinfrescare le casse. Un "baratto" obbligato per rispettare le leggi del Fair Play Finanziario. 

Tifoso, ma soprattutto manager, Thohir elenca i rischi del caso. 

"Tra essere in Champions League e in Europa League c’è differenza a livello economico. Se giochi in Champions, i tuoi salari possono crescere perché hai maggiori ricavi. Se invece non vi prendi parte, non puoi spendere le stesse cifre. Attualmente abbiamo un monte ingaggi di circa 80 milioni e credo che, pur con qualche aggiustamento, rimarrà questo anche nella prossima stagione. Con il Fair Play Finanziario e l’accordo che abbiamo firmato con la Uefa siamo obbligati a rispettare certi parametri. Potremmo far salire gli stipendi dei giocatori a 130 milioni, spendere per gli acquisti più di quanto incassiamo dalle cessioni e sono convinto che i tifosi sarebbero felici. Anzi, lo sarei anche io perché sono uno tifoso dell’Inter. Ma cosa succederebbe se finissimo secondi in classifica senza attenerci alle regole dell’Uefa? Ve lo dico io: non giocheremmo la Champions e neppure l’Europa League. Ecco perché è obbligatorio rispettare il Fair Play Finanziario. Non solo non dovremo far crescere il monte ingaggi, ma sarà necessario sia arrivare a un equilibrio tra acquisti e cessioni sia realizzare 50 milioni di plusvalenze nel corso del prossimo esercizio"

Partenze sì, ma non di massa. Thohir annuncia tre intoccabili - Perisic, Icardi e Miranda - e evidenzia l'importanza di raggiungere con continuità l'Europa. Questo è il punto di partenza per crescere, per avvicinare i top team del vecchio continente. 

"Perché dovremmo farlo? Se vendessimo tutti, nel 2016-17 non andremmo né in Europa League né in Champions League, che è il nostro obiettivo. Ai tifosi che mi chiedono se vogliamo arrivare in Champions dico sì, ma se andiamo in Europa League non sarà un disastro. Il problema sarebbe rimanere fuori dalle coppe europee. Ecco perché ripeto che non venderemo 6 dei nostri titolari. Al massimo 2 o 3, ma non certo 6. Perisic, Icardi e Miranda per esempio sono qui e se qualcuno verrà a chiederceli, certo non li faremo partire. Abbiamo una strategia". 

Ulteriore conferma per Mancini. Un evidente progresso rispetto alla precedente versione nerazzurra, l'indonesiano snocciola numeri utili a capire l'apporto del tecnico. 

Con lui abbiamo iniziato un progetto che deve essere portato al termine. I soldi non c’entrano: ha un altro anno di contratto e vogliamo che resti. Ciò che finora ha fatto per l’Inter è evidente: rispetto a un anno fa abbiamo migliorato di 12 punti la nostra classifica e questo è un dato importante. Il nostro obiettivo però è fare più di 70 punti e con Mancini in panchina possiamo riuscirci perché è la nostra superstar". 

Si passa poi ad analizzare i singoli "casi" di mercato. L'apprezzamento di Mancini per Yaya Tourè non è nuovo. A cozzare con la volontà del tecnico, ingaggio ed età del centrocampista. 

Brozovic è invece nel mirino della Roma. L'Inter può rinforzare però una rivale?

Sul taccuino nerazzurro, infine, Candreva, esterno duttile, di corsa e sacrificio. Un profilo perfetto per il 4-3-3 o 4-2-3-1 del Mancio. Qui la concorrenza forte dell'Atletico Madrid e la bottega di Lotito è da sempre carissima. 

"Non ho mai sentito di offerte di Brozovic da parte della Roma o del mio amico Pallotta. Brozovic è un componente importante della nostra squadra. Se decideremo di cedere nostri giocatori in Serie A, dovremo calcolare bene il rischio di rinforzare una diretta concorrente". 
 
"Se Yaya Touré sarà acquistabile, sarà positivo per l’Inter, ma dobbiamo capire se si tratta di un’operazione sostenibile per i vincoli che abbiamo con il Fair Play Finanziario e se può dare un apporto positivo". 
 
"Non ho avuto finora nessun incontro di mercato con Lotito. Prima di pensare a un eventuale acquisto di Candreva dovremmo cedere qualcuno dei nostri e capire se questa potrebbe essere un’operazione sostenibile per i nostri conti". 

Ultima battuta sul futuro societario. L'Inter insegue da tempo nuovi soci. La pista cinese resta in auge (Suning), ma Thohir, al momento, preferisce non entrare nel dettaglio.

"La cosa più importante è che l’Inter cresca. Moratti mi ha permesso di entrare nel club perché ha capito che potevo aiutarlo. Se porteremo un altro partner strategico tra gli azionisti sarà per migliorare l’Inter. Dobbiamo essere sicuri che ciò accada esattamente come ha fatto Moratti con me".