Pressione europea. La debacle di Praga pone l'Inter all'angolo. A Roma - Stadio Olimpico - serata di ricordi e riscatto. Vincere per cancellare quella fastidiosa etichetta di squadra alterna, per confermare i progressi recenti e mantenere il ritmo delle prime della classe. Partita difficile, affascinante, nelle corde di un tecnico abile a gestire la tempesta. Il recupero di Joao Mario risolve diversi interrogativi, la presenza del centrocampista permette a De Boer di offrire la versione migliore della sua creatura. Al momento, ballottaggio con Brozovic - tra i più attivi nella seduta di ieri - ma l'impressione è che il portoghese possa dirigere - con Medel - la linea di mezzo.

Con Joao Mario in campo, più libertà e meno responsabilità per Banega. L'argentino può muoversi senza obblighi di sorta sulla trequarti, imbeccando ora Perisic ora Candreva. Icardi - a riposo in Coppa (dentro solo nel finale per il disperato assalto) - è il terminale ultimo. 

Qualche novità anche nel settore arretrato. Dopo la disfatta in salsa ceca, due ritocchi. Naturale il ritorno al centro della difesa di Miranda - l'esperienza del brasiliano è fondamentale, la sua intelligenza accresce il livello dei compagni di reparto -  sull'esterno spinge Ansaldi. De Boer deve risolvere l'annoso problema in corsia. Nagatomo non rientra nei piani, Miangue, dopo due uscite da titolare, si accomoda in panchina, spazio quindi a Santon e ad uno tra D'Ambrosio e Ansaldi. L'ex Genoa e Zenit - positivo nello spezzone infrasettimanale - chiede fiducia dal primo minuto. Tra i pali Handanovic. 

Prosegue invece graduale l'inserimento di Gabigol. Il goiello brasiliano apprende via via la realtà italiana. Qualche giocata, semplice, con il Bologna, probabile uno spezzone anche in terra romana, prima di una definitiva accelerazione dopo la sosta. Specie nella zona offensiva - con Eder, Palacio e Jovetic - la margherita è ricca, De Boer può quindi coltivare con calma il suo talento. 

4-2-3-1 malleabile, Banega può abbassarsi per dare maggior sostanza alla mediana. Fondamentale anche l'operato degli esterni alti.