Una serata da dentro o fuori, questo il messaggio di Frank De Boer alla vigilia di Inter-Southampton, terza giornata di Europa League in cui l'obiettivo deve essere uno solo: vincere. 

Il momento però non è dei più rosei: "Quando non si vince è sempre difficile, come tutta la squadra voglio vincere. I risultati contro Roma e Cagliari sono stati negativi, dobbiamo migliorare molto in questo perché l'ultima sconfitta non doveva esserci. Abbiamo dimostrato che siamo una buona squadra ma dobbiamo migliorare. Sappiamo tutti che bisogna cambiare, nel calcio non c'è molto tempo e dobbiamo migliorare rapidamente. Abbiamo parlato, normale che ciò avvenga dopo una partita. ogni gara è a sé, sappiamo di dover migliorare e lo sanno anche i giocatori. Dobbiamo imparare dagli errori".

Il tecnico spiega poi di quanto tempo avrebbe bisogno per invertire questa tendenza negativa: "Difficile da dirsi, due settimane, quattro... Dipende da quanto tempo avrà bisogno la squadra per imparare, ma il tempo rimane questo. Ripeto, come in Formula Uno si può correre quando l'auto è a posto in tutto, è normale. Lo staff tecnico deve conoscere la squadra e la squadra deve conoscere lo staff tecnico".

De Boer non si nasconde di fronte alle domande circa la sua posizione: "Sappiamo che i risultati non sono buoni, ma siamo all'inizio di un progetto. Mi sento come se corressi in Formula Uno, con la fretta di dover migliorare in poco tempo. Abbiamo disputato partite molto buone con risultati negativi, però io ho molta fiducia in questa squadra e vedo che sta crescendo. So che i risultati sono negativi ma credo sia solo una questione di tempo. Normale quando inizia un progetto. La società ne è consapevole e io ho fiducia in questa squadra, sempre sapendo che bisogna migliorare in certi aspetti. Mi sento a rischio? Ho detto molte volte che un allenatore di un grande club come l'Inter, l'Ajax o il Barcellona ha sempre tanta pressione addosso quando non ci sono i risultati. Ma io penso di star facendo un buon lavoro per la mia squadra, l'unica cosa che posso fare è lavorare duramente. Ho fiducia in me e nel mio staff tecnico, ma anche nella società e nella squadra.  É questione di tempo, quando non vinci dopo 4-5 anni un titolo capita di mettere in discussione l'allenatore".

Altro tema caldo, in casa neroazzurra, è quello riguardante Mauro Icardi: "Questa situazione non è buona per la squadra, per i tifosi e per la società. In futuro dobbiamo evitarne di simili, porta a distrazioni per tutti sulla partita e influisce. Tutti devono imparare a evitare che si ripeta in futuro, non solo Icardi. Per me è molto importante che giocatori e staff tecnico rimangano concentrati sulla partita. Allo stesso modo Icardi deve fare tesoro di quanto accaduto, perché ha responsabilità come capitano. Credo abbia capito di dover essere un buon esempio per squadra e tifosi".

De Boer ha imparato in fretta quanto sia complicato allenare una squadra come l'Inter: "Non è un problema per me imparare cose nuove, una squadra con 28 giocatori può portare a certe situazioni extra campo. In campo vanno undici giocatori, è difficile. Abbiamo tanti giocatori con grande qualità e vorrebbero sempre giocare. Devo imparare da queste situazioni, ma sono sempre onesto con tutti. Lo stato fisico dei miei calciatori per me è importante, quando un calciatore sta molto bene per me gioca. Echteld ha molta esperienza, ho collaborato con lui in Olanda e sta facendo cose buone anche qui. Lui è uno specialista e ho fiducia in lui, aiuterà l'Inter a migliorare. È sempre in contatto con me".

Infine, ecco uno sguardo sul campo: "Brozovic? Si sta allenando bene e ha giocato quasi due partite in nazionale. È pronto per scendere in campo ma vedremo domani. Mercato? Io non voglio parlare di altri giocatori, per me conta la squadra che c'è oggi. I miei giocatori possono migliorare, dobbiamo essere di più in area di rigore come accaduto a Joao Mario contro il Cagliari. Posso parlarne con loro, per capire come sia meglio muoversi. Il dialogo con la squadra mi piace molto, il calcio è questo".