Match importante e alquanto delicato per l'Inter di Frank De Boer che domani affronterà all'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, ore 15, l'Atalanta di Giampiero Gasperini.

La conferenza comincia con una domanda sul fatto se sia un meglio giocare in casa o lontano dalle "mura amiche" e poi sulle voci di esonero che sono girate in queste settimane: "No, preferisco sempre giocare in casa. Il pubblico è con la squadra e quindi è sempre meglio. Domani sarà un match difficile, voglio vedere come reagiranno i miei giocatori". Prosegue: "Io penso solamente a lavorare duramente, è l'unica cosa che posso fare in questo momento. Ho fiducia verso tutte le componenti".

Tattica e filosofia di squadra, con una domanda sull'utilizzo centellinato di Gabriel Barbosa (16' minuti fino ad ora per lui) ed il possibile re-impiego di Brozovic: "Noi abbiamo la nostra filosofia, per me nella seconda parte di gara è stato meglio giocare più accorti. Marcelo ha giocato abbastanza bene, è molto importante per noi. Ha giocato con intensità, anche in fase difensiva. So che non è il suo lavoro, ma io sono contento. Con la palla può ancora migliorare, ma per me ha fatto bene". Su Gabriel Barbosa: "Per quanto riguarda Gabigol, c'è un'altra intensità in Italia. Deve ancora adattarsi allo stile del calcio italiano".

Successivamente al tecnico viene chiesto se con il modulo consueto della squadra (4-2-3-1) Icardi non sia troppo isolato: "A volte è meglio giocare con un centrocampista più avanzato come Banega, a volte con profili più difensivi. Conta anche il lavoro dei terzini, dei centrocampisti e degli esterni, che devono entrare in area. Quello che è importante è la mentalità, bisogna attaccare lo spazio, come ha fatto Joao Mario contro il Cagliari".

Atteggiamento e modulo che può variare in base all'avversario, De Boer la pensa così: "Noi dobbiamo sempre giocare molto alti, ma fin da subito, non dopo 20'. Per me è molto importante l'approccio e la disciplina. Voglio giocare in questo modo. Vero, qualcosa ho cambiato contro il Southampton, ma era giusto così. Non dobbiamo giocare con il "freno", ma quando abbiamo la palla tra i piedi dobbiamo pensare solo al nostro modo di giocare. Quest'anno è già accaduto due volte, la prima contro il Chievo Verona. Noi vogliamo vincere, i Saints sono una squadra molto forte, anche dal punto di vista fisico. Stavano meglio di noi, quindi era giusto adattarsi a loro".

Si prosegue con una domanda su cosa non funziona ancora visti i tanti gol subiti ed i pochi realizzati: "Abbiamo crossato tantissimo nell'area di rigore avversaria, più di 20 volte. Per me è estremamente positivo, ma il fatto di aver creato solo un'occasione da gol, quella di Candreva, mi fa riflettere. Ottimi i cross, ma serve la presenza nell'area di rigore dell'avversario. Devono segnare anche altri giocatori, non solamente Icardi. Per la difesa, invece, come ho sempre detto, tante occasioni concesse all'avversario sono state determinate da nostri errori".

Chiusura sul caso Icardi-Curva Nord e su come le voci sul futuro incerto (di De Boer) possano influire sulla squadra: "Mauro ha giocato molto bene contro il Southampton, ha lavorato tantissimo a palla lontana. So che lui vuole sempre fare gol, ma per me ha mandato un segnale alla squadra: 'Io sono il capitano e devo essere il primo a lavorare duramente'. Non era facile per lui, ma sono molto contento di quanto ha fatto. Il mio gruppo è composto da tanti uomini, normale essere scontenti quando non si gioca. Io sono molto onesto, giocano in undici giocatori, quindi devo fare le mie scelte. Non è facile, ma è il mio compito".

Fonte FcInternews.it