Quando il gioco si fa duro, i duri, quelli con le spalle larghe, iniziano a giocare e non si fanno da parte. Mauro Icardi è uno di questi. Uno di quelli che, durante i 90 minuti, pressa in continuazione, con o senza i suoi compagni. Avrà solo 23 anni; avrà un fardello davvero pesante al braccio; non saprà scrivere; ma la differenza sa farla eccome. Prima sfrutta un errore di Hart, poi con un siluro dal limite dell'area annichilisce un Torino volenteroso ma poco concreto, tenuto a galla dal solito Belotti. Una partita aperta, quella di San Siro, soprattutto nel secondo tempo. La apre e la chiude Mauro, nella speranza che non sia soltanto l'onore delle armi di un tecnico allo sbaraglio.

L'Inter è in crisi, l'Atalanta ha certificato lo stato d'emergenza e De Boer sembra giunto al capolinea. Nonostante ciò, il tecnico olandese darà cuore e anima per i suoi, come già detto in conferenza stampa. La dimostrazione è data dall'undici di partenza, tutto cuore e tecnica. Handanovic tra i pali, Nagatomo e Ansaldi presidiano le fasce con Miranda e Murillo in mezzo. Si rivede Brozovic a centrocampo, assieme a Joao Mario e Banega. Il tridente recita Icardi, Candreva e Eder. Fuori Perisic.

Mihajlovic teme un'Inter ferita e sceglie i muscoli a discapito della qualità in mezzo al campo. In difesa non c'è Castan per un forfait dell'ultimo minuto, Moretti e Rossettini compongono il duo di mezzo. Zappacosta e Barreca sulle corsie esterne. Obi, Acquah e Valdifiori rappresentano il terzetto di centrocampo. In attacco il solito tridente delle meraviglie.

La cronaca

L'avvio è tutto di marca nerazzurra, in dieci minuti due palle gol: al 4' un destro di Joao Mario mette paura ad Hart, al 12' una discesa di Eder libera al tiro Candreva, ma il suo tentativo si spegne sull'esterno della rete. I meneghini sentono il peso dell'ultima chance e danno tutto, il loro dominio si concretizza esattamente al 36': dopo un'azione confusa in area granata, la palla arriva a Icardi che è lesto a metterla in porta, siglando il gol dell'1-0. Ancora Maurito! il 9 nerazzurro è l'ultima ancora di salvezza per De Boer. Il Torino non si vede praticamente mai, grazie anche all'ottima verve dei padroni di casa. La prima frazione scivola via senza altri scossoni.

Dopo l'intervallo, subito un cambio: fuori Iago Falque e dentro Maxi Lopez. L'Inter non diminuisce la pressione, ci provano Brozovic e Banega da fuori area, ma il Torino sembra rigenerato. Nonostante ciò, la grande occasione è sui piedi di Eder, che al 63' si libera bene ma calcia su Hart. Ribaltamento di fronte ed è Belotti a gelare Handanovic e San Siro, sfruttando una disattenzione di Ansaldi e Murillo. Ancora un gol per il gallo, ma la sorte non è di casa a Milano in questo periodo. Tre minuti dopo altra grande occasione per Brozovic che, su sponda di Icardi, schiaccia di testa a botta sicura, ma c'è Moretti tra lui e il gol. Salvataggio a dir poco fortunoso del centrale granata. Girandola di cambi, dentro Palacio e Baselli per Obi e Eder. All'88' lo spunto del campione! Palla dentro di Palacio per Maurito che la controlla, non si lascia sbilanciare e scarica un bolide all'incrocio sul quale Hart non può nulla. Doppietta per lui, che si carica sulle spalle la sua squadra e prova a tener salda la panchina del suo tecnico. Dopo tre minuti di recupero l'arbitro decreta la fine del match.

L'Inter torna alla vittoria dopo un'eternità e Maurito torna a segnare dopo un mese. Il Torino si sveglia solo nel secondo tempo, ma gli uomini di Miha non sono apparsi brillanti come al solito. De Boer può tirare un sospiro di sollievo, la sua parte è fatta, ora tocca alla società decidere.