Come si può spiegare la situazione dell'Inter? Sicuramente i tifosi sono delusi dai risultati finora raggiunti, risultati che hanno portato a numeri decisamente inferiori rispetto al potenziale della rosa. Basti pensare che nelle prime 13 giornate di campionato la squadra ha totalizzato solamente 18 punti, con 5 vittorie e 3 pareggi. 

Il numero che preoccupa, però, è quello riguardante le lacune difensive e le conseguenti sconfitte che hanno portato numerosi rumors intorno a una società che, in alcune scelte, non è sembrata molto solida.

Perché esonerare un allenatore del calibro di Roberto Mancini a poche settimane dall'inizio del campionato? Il cambio poteva avvenire non appena terminava il mese di maggio, ma non agli inizi di una stagione che doveva essere all'insegna del riscatto e della consacrazione per alcuni calciatori. La scelta, probabilmente, è stata fatta per questioni di incomprensioni sulle strategie di mercato; Mancini voleva gente d'esperienza e nomi blasonati - uno su tutti Yaya Toure -, ma la nuova corrente orientale che ha attraversato Appiano Gentile era ed è intenzionata a puntare su giovani calciatori che hanno fame e sono pronti ad affermarsi (Joao Mario e Gabigol gli esempi). 

Il post Mancini ha portato Frank De Boer, non a caso l'allenatore da tempo desiderato da Erick Thohir per conseguire questo progetto. L'olandese è stato scelto per la sua straordinaria capacità di interagire con i giovani ma, purtroppo, è arrivato nel momento sbagliato e meno opportuno. Non è equo il fatto che una grande società metta alla guida di una squadra come l'Inter un'allenatore che non ha mai avuto modo di conoscere il calcio italiano, un calcio che sicuramente risente di più considerazione e importanza rispetto a quello olandese dove non è importante vincere ma coltivare e lanciare i numerosi talenti che i settori giovanili hanno a disposizione. 

Dopo una serie di risultati negativi arrivò l'esonero. Questo avvenimento non ha fatto altro che lasciare numerosi punti interrogativi su questa società, apparsa in confusione. La speranza è che il "traghettatore" Stefano Pioli riesca, quanto meno, a tamponare fino a fine stagione con l'obiettivo primario di riportare la squadra nelle zone alte della classifica e di ristabilire un'equilibrio sia dentro che fuori dal campo. 

Secondo i magnati cinesi, sono arrivo degli interessanti investimenti per la sessione estiva del mercato. La priorità sarà quella di sfoltire la rosa durante il mercato di riparazione e all'occorrenza sostituire i calciatori in partenza con rincalzi efficienti. E l'allenatore? Tutto dipende da Pioli, ma probabilmente la società virerà su altri profili, uno su tutti quello del Cholo Simeone, uomo che conosce bene l'ambiente nerazzurro.