Inter che torna a Milano con le ossa rotte, dopo un 3-0 senza discussioni da parte del Napoli. Non c'è storia, con i partenopei in vantaggio di due reti già al 5' del p.t. ed i neroazzurri incapaci di reagire per tutto l'arco della partita. Passo, o meglio balzo indietro per la Beneamata che non sembra mai realmente in campo. Pioli ha ancora molto da fare (alcune scelte da rivedere), con un gruppo apparso "estraneo" mentalmente dal terreno di gioco e con poca grinta e fame di vittoria.

La cronaca

Al San Paolo di Napoli va in scena l'anticipo di questa quindicesima giornata di Serie A, che vede impegnate l'Inter di Stefano Pioli ed il Napoli di Maurizio Sarri. 

Stefano Pioli decide di continuare con il modulo delle ultime giornate, ovvero il 4-2-3-1. Dunque spazio ad Handanovic tra i pali, linea a quattro formata da D'Ambrosio-Ranocchia-Miranda-Ansaldi. Panchina per Murillo. Mediana ri-confermatissima con Brozovic-Kondogbia. Tridente offensivo, alle spalle del capitano Icardi, formato da Candreva-Banega-Perisic. Panchina per Joao Mario pronto a subentrare nella ripresa.

Fonte_Twitter: @inter

I padroni di casa si presentano con un tipico 4-3-3, che vede il recupero di Albiol al centro della difesa con Koulibaly, davanti al solito Reina. Completano la linea i due terzini, Hysaj e Ghoulam. A centrocampo spazio a Zielinski, con Hamsik ed il giovane Diawara. In attacco, vista l'assenza di Mertens (squalifica), tridente formato da Callejon-Gabbiadini-Insigne.

Partenza a razzo per i partenopei che nel giro di 6 minuti si portano sul 2-0. Apre Zielinski al 2' minuto che sfrutta un passaggio di Callejon, insaccando la sfera nell'angolino basso alla destra di Handanovic. Poi al 6' Hamsik sfruttando il mal posizionamento della retroguardia neroazzurra e segna con un diagonale preciso la rete del raddoppio. Inter spenta, in balia del gioco del Napoli (che controlla facilmente la prima frazione). La Beneamata si fa vedere in avanti con il solito Icardi, che la prima volta calcia fuori di sinistro, poi sbatte in due occasioni contro Pepe Reina. I partenopei sfruttano molto le ripartenze e la copertura approssimativa dei ragazzi di Pioli.

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Le due fasce laterali dei neroazzurri sono estremamente vulnerabili, con Ansaldi e D'Ambrosio in perenne difficoltà contro Insigne e company, La retroguardia neroazzurra si ritrova sempre in inferiorità numerica sulle ripartenze avversarie. Hamsik (il migliore per occasioni e mobilità) ci prova ancora da fuori, ma Handanovic risponde presente in tutte le occasioni (anche su Gabbiadini ed Insigne). I neroazzurri non riescono ad esprimere un gioco, ricorrendo spesso ad un fraseggio fine a sè stesso, faticando ad attraversare la metà campo.

Nella ripresa Pioli inserisce Eder per Banega (infortunato), alla ricerca di un gol che potrebbe riaprire la partita. Però al 51' Insigne, sfruttando un pallone vagante in area, con il sinistro indisturbato la appoggia in rete per il 3-0 partenopeo. Inter svogliata, senza idee anche dopo l'intervallo. Il mister neroazzurro ricorre a Joao Mario per Kondogbia, in serata no. Continua ad attaccare il Napoli, che con Hamsik chiama ad un intervento provvidenziale Samir Handanovic .

L'Inter ci prova nell'ultima mezz'ora, ma, oltre ad un tiro di Candreva bloccato in ottimo modo da Reina, i tentativi non sono efficaci. Alcuni tiri da fuori, la maggior parte ribattuti, e fraseggi che come nella prima frazione non portano a nulla. Il Napoli controlla la situazione, forte del risultato, e prova a chiuderla definitivamente in contropiede. 

Entra in campo per una quindicina di minuti il giovane Rog che prende il posto di un ottimo Hamsik (il migliore in campo quest'oggi). Perisic sbaglia clamorosamente di testa, colpendo fuori a pochi passi dalla porta, e per l'Inter non arriva nemmeno il punto della bandiera.

Squadra inguardabile, senza grinta, con Handanovic che, nonostante i gol subiti, risulta il migliore in campo. La retroguardia continua ad avere falle, che non si riescono ancora a tappare. La condizione fisica, inoltre, sembra essere precaria, i giocatori faticano ad attuare sovrapposizioni e cambi di ritmo sin dai primi minuti. Preoccupante la mancata reazione dopo il doppio svantaggio. 

Il treno Champions torna ad allontanarsi, con il match di domenica che si presenta molto ostico in casa contro il Genoa. C'è bisogno di una svolta radicale, cercando di ritrovare l'entusiasmo delle scorse settimane per risollevare una situazione che si fa, partita dopo partita (con risultati altalenanti), sempre più critica.