Si chiude con una vittoria la scellerata avventura europea dell'Inter di Pioli. La squadra nerazzurra, grazie ad una doppietta di Eder, batte uno Sparta Praga già qualificato. Approccio alla gara, giovani e sistema di gioco le note positive, consueto calo fisico (con tanto di rigore parato da Carrizo) nel secondo tempo. Ottima la prestazione, condita da un assist, per l'esordiente (classe '99) Andrea Pinamonti, di lui si diceva un gran bene e le attese sono state pienamente ripagate. 

Il giovane Pinamonti in azione | Foto: @inter
Il giovane Pinamonti in azione | Foto: @inter

Pioli sceglie un'Inter sperimentale, complice l'uscita anticipata dall'Europa e la volontà di non rischiare i titolarissimi. Il modulo è un inedito 3-4-3 con Carrizo tra i pali, Andreolli, Ranocchia e Murillo compongono il terzetto difensivo con Ansaldi e Felipe Melo davanti a loro. Il giovane Miangue e Biabiany presidiano le corsie esterne mentre il tridente offensivo recita Palacio, Eder e Pinamonti (all'esordio dal primo minuto in gara ufficiale).

Lo Sparta Praga di Holoubek non ha più nulla da chiedere a questa fase a gironi. Gruppo K vinto con una giornata d'anticipo e campionato ceco che rinizierà soltanto a febbraio. Sostenuti dai tanti tifosi giunti a Milano, i cechi non vogliono sfigurare. 4-4-2 per i granata con Koubek tra i pali, Karavaev, Mazuch, Kadlec e Costa compongono il pacchetto arretrato. Holek e Marecek fanno da filtro in mezzo al campo mentre Julis e Cermak sorvegliano le fasce. Dockal e capitan Lafata formano il tandem d'attacco.

L'arbitro belga dà il via alle ostilità dopo il minuto di raccoglimento in memoria della Chapecoense. I ritmi sono molto bassi, le due squadre si studiano e non ci sono occasioni significative nei primi dieci minuti. All'11' ci prova Eder su calcio da fermo, ma il suo bolide si spegne di poco alto. L'Inter fa la partita, muovendo bene il pallone da destra a sinistra, lo Sparta difende bene in mezzo al campo ma non riesce a pungere come vorrebbe. Buona la spinta a sinistra di Miangue, Biabiany un po' più timido sulla corsia opposta.

Al 20' il giovane Pinamonti fa le prove generali per il vantaggio, incrociando bene (ma non trovando la porta) un suggerimento di Felipe Melo. Il ragazzo ha talento e personalità e lo dimostra qualche minuto dopo: cross di Miangue, il classe '99 stoppa il pallone in area e serve Eder con un'ottima giocata. L'italo-brasiliano calcia in porta trovando un attento Koubek sulla sia strada, ma sulla respinta è il più lesto a ribadire in rete (23'). Gran giocata di Andrea Pinamonti che vede Eder con la coda dell'occhio a permette all'Inter di passare in vantaggio. L'Inter gioca meglio, tiene bene il campo e non permette agli avversari di imbastire un'azione degna di nota. Nonostante ciò, al 34' lo Sparta va vicino al pari con un'azione rocambolesca al termine della quale Ranocchia stava per infilare il proprio portiere. Non succede più nulla fino al 45', la prima frazione termina col vantaggio dei nerazzurri. 

 La ripresa si apre con un cambio nella fila dei padroni di casa: fuori Palacio, dentro Perisic. Il tema tattico del match sembra restare invariato nei primi minuti della ripresa, ma un errore di Ansaldi spiana la strada al pareggio degli ospiti (54'). Gran cross di Dockal che firma l'ennesimo assist in questa competizione e Marecek infila il pallone all'incrocio con un bel colpo di testa. L'Inter sembra stordita dal pari subito, ma riesce comunque ad organizzare trame interessanti soprattutto sull'out di destra. Al 65', però, altra dormita difensiva, questa volta di Andreolli, e calcio di rigore per lo Sparta Praga per un fallo del difensore interista su Lafata. Dal dischetto va Dockal che però si fa ipnotizzare da Carrizo. Il portiere nerazzurro fa il miracolo e tiene in partita i suoi, ma gli ospiti sembrano aver cambiato marcia in questa ripresa.

La squadra di Holoubek alza il proprio baricentro e impedisce all'Inter di iniziare l'azione con calma. Al 74' uno spento Lafata viene sostituito dal classe '97 Pulkrab. Al 78', dopo un'azione caparbia di Pinamonti, Ansaldi scarica un destro sul primo palo che viene neutralizzato da Koubek. Qualche minuto dopo il giovanissimo attaccante nerazzurro, vittima di crampi, lascia il campo ad un altro giovane: Bakayoko. L'Inter torna a macinare gioco e va vicina al vantaggio con Biabiany, dopo un cross basso di Ansaldi. Gli ultimi minuti sembrano scivolare via senza particolari sussulti, ma una giocata di Eder "alla Icardi" (controllo orientato spalle alla port e piazzato nell'angolino alla destra di Koubek) regala il nuovo vantaggio ai suoi al 90'. Dopo tre minuti di recupero, l'arbitro decreta la fine del match.