Il successo sul Sassuolo - a firma Candreva - non può trarre in inganno. Occasioni e rischi, vizi e virtù, l'Inter procede a strappi, la cura Pioli funziona, ma richiede tempo. I numeri, però, hanno una loro naturale rilevanza e il trend positivo non può che accrescere fiducia ed autostima. L'incontro con la Lazio - in programma mercoledì a San Siro, fischio d'inizio alle 20.45 - assume così contorni delicati, perché la classifica assume via via sfumature più interessanti. Far calcoli ora è, come detto più volte, fuorviante, ma l'occasione per rosicchiare parte del disavanzo è ghiotta. Sette le lunghezze di vantaggio della banda Inzaghi, terza in coabitazione con il Napoli. 

Incrocio pericoloso, un tuffo nel passato per Pioli e Candreva, un esame di maturità per l'Inter. Non mancano problemi di assetto, a zoppicare è soprattutto la terra di mezzo. Al lungodegente Medel - ai box per infortunio - si aggiungono infatti Joao Mario e Felipe Melo, out per squalifica. Giallo e conseguente fermo di un turno per il portoghese - in diffida da alcune giornate - secondo giallo al tramonto della gara con il Sassuolo e conseguente rosso per il brasiliano. Pioli perde quindi 2/3 del suo centrocampo e sfoglia una margherita ridotta in cerca di soluzioni. 

Il turno infrasettimanale offre ad alcuni giocatori, al momento nella penombra, l'occasione di riscatto. Banega - al centro di alcune voci di mercato, ma felice dell'esperienza in nerazzurro - "vanta" 68 minuti nelle ultime tre di A, un palmares che non rende merito a un giocatore di straordinaria classe. Fuori in nome dell'equilibrio, ora ha la chance per rimettere scarpini e casacca e scalare le gerarchie. Da valutare la posizione di Banega. Mezzala o trequartista, questo il rebus nerazzurro. 

Certo anche il rientro di Kondogbia, in naftalina con Genoa e Sassuolo. Senza Medel e Melo, serve un giocatore di impatto fisico, in grado di recuperare palloni e di dare giusta copertura alla linea di difesa. Il francese - con un'etichetta pesante sulle spalle - può agire al fianco di Brozovic, unica sicurezza nella zona nevralgica. 

L'ultima opzione conduce a Gnoukouri, alle prese nei giorni scorsi con alcuni problemi fisici. Non convocato nelle ultime due, in precedenza una sfilza interminabile di panchine. In cerca di minuti e fiducia, l'ivoriano bussa alla porta di Pioli. 

Da non scartare, in ultima analisi, un passaggio al 4-4-2, con Perisic e Candreva larghi, Kondogbia e Brozovic nel mezzo, e un giocatore a supporto di Icardi (Eder più di Palacio). 

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Johnathan Scaffardi
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