Più che ad una parabola, l’esperienza di Stevan Jovetic all’Inter assomiglia ad una iperbole. Arrivato nell’estate del 2015 dopo la parentesi negativa in Premier League, al Manchester City, il montenegrino si prende subito il ruolo di protagonista. Gli viene consegnata la maglia numero 10 e debutta con il botto: rete decisiva all’Atalanta in pieno recupero alla prima giornata, doppietta al Carpi 7 giorni dopo. La squadra nerazzurra conquista 5 vittorie consecutive e si issa al primo posto in classifica. L’idea che Jovetic sia fondamentale per il tecnico Mancini diventa convinzione quando nel riscaldamento pre match contro la Fiorentina Jo-Jo si infortuna e deve dare forfait. L’Inter affonda sotto i colpi viola, perdendo la partita, 4-1, e la vetta della classifica.

L'esultanza di Jovetic dopo il goal all'Atalanta, www.eurosport.com
L'esultanza di Jovetic dopo il goal all'Atalanta, www.eurosport.com

Al rientro dallo stop, la situazione cambia: il digiuno da goal dura quasi 3 mesi – interrotto ad Udine nella vittoria per 4-0 – e soprattutto al termine del match contro la Lazio appena prima della sosta natalizia, perso per 2-1, il rapporto con Mancini si incrina. Le voci di un violento litigio tra i due si diffondono e nonostante le smentite per Jovetic la panchina diventa un posto molto frequentato. Con l’addio del tecnico jesino e l’arrivo di De Boer non cambia nulla per il montenegrino, solo qualche scampolo che costringe tra l’altro la società a pagare il riscatto obbligatorio, scattato alla prima presenza nella stagione 2016-17.

La considerazione del giocatore all’interno della squadra precipita con l’avvento di Pioli, con l’agente Fali Ramadani che sbotta e parla apertamente di problemi seri all’interno dello spogliatoio, rendendo necessaria una sua partenza. Le offerte non mancano ed alla fine l’accordo viene raggiunto con il Siviglia, che preleva il calciatore in prestito fino a fine stagione con un diritto di riscatto da esercitare eventualmente a giugno.

Jovetic con la nuova maglia del Siviglia, www.fcinter1908.it
Jovetic con la nuova maglia del Siviglia, www.fcinter1908.it

Perché Jovetic ha fallito?

I motivi del fallimento in nerazzurro sono molteplici. Certamente in quel post partita contro la Lazio i rapporti fra Jovetic ed una parte di spogliatoio si sono compromessi, ma ciò non basta per spiegare come un talento che ha dimostrato il suo valore nell’esperienza alla Fiorentina si sia completamente eclissato. Anche il fisico fragile ha inciso ed i continui problemi fisici hanno condizionato le prestazioni del ragazzo.

C’è poi la questione tattica. La difficoltà a trovare l’intesa con Icardi ed i continui cambi di modulo operati da Mancini soprattutto nella prima metà della scorsa stagione non hanno contribuito a far trovare la continuità ad un giocatore che ad essere onesti ha sempre fatto fatica a trovarla. Ed è forse questo il più grande limite. A Firenze era considerato la stella, la luce ed il fuoriclasse assoluto. Già l’esperienza in Inghilterra ha rappresentato un salto forse troppo grande: in due stagioni al City Jovetic ha sommato 44 presenze tra tutte le competizioni, di cui solo 19 da titolare, dimostrando grosse difficoltà ad imporsi tra grandi campioni.

Jovetic ai tempi del City, www.it.ibtimes.it
Jovetic ai tempi del City, www.it.ibtimes.it

Il trasferimento all’Inter poteva equivalere per il ragazzo ad una rinascita, tornare ad essere un faro per i compagni, e la decisione di affidargli la maglia numero 10 andava in questo senso. Poi il buio. I riflettori su di lui si sono spenti. Ma l’interruttore per riaccendere quella luce potrebbe trovarsi a Siviglia e Jovetic ha tempo fino a giugno per convincere Jorge Sampaoli, uno di certo non facile da impressionare, a premere il dito.

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