In attesa di indossare guanti e divisa per difendere i pali dell'Inter nella trasferta di Crotone, Samir Handanovic si concede ai microfoni di Inter Channel, nel corso della trasmissione Caffè Doppio. Il portiere sloveno si sofferma sul ruolo in campo e sulle difficoltà a cui trovare risposta nel corso della stagione. Il periodo più difficile, per Handanovic, nella fase che conduce ai primi appuntamenti. Ritiro e allenamenti mirati per recuperare la miglior forma, un tour de force per affrontare con la giusta condizione l'avvio. Fondamentale, poi, l'interpretazione del lavoro settimanale, parte da un'accurata seduta la preparazione della partita. 

"Il lavoro non mi pesa, è tutta una questione di ritmo. Ogni ruolo ha le sue diffioltà ma l'importante è avere passione. Ecco, magari il ritiro è un po' più stressante, rientrare psicologicamente in forma dopo un periodo di sosta. Ognuno è fatto a modo suo e sente a modo suo la partita, io cerco di non interferire nei momenti pre partita con i compagni. Tutti abbiamo dei doveri, dobbiamo sempre crescere: in allenamento non devono esserci atteggiamenti sbagliati, altrimenti si portano in partita. Qualcuno sente poco le partite, qualcuno di più".

Handanovic volge poi lo sguardo al passato, riavvolge il nastro di carriera e osserva le differenze tra il primo Samir e quello attuale. Chiara l'inversione di rotta, da una gioventù ricca di entusiasmo e tranquillità a una "vecchiaia" sportiva più rigorosa, attenta. Per prolungare la carriera - l'obiettivo è chiudere a 40 anni - d'obbligo una professionalità assoluta, la cura del dettaglio. Oggi, per Handanovic, il compito del portiere è più difficile, l'errore dietro l'angolo. 

"Guardandomi indietro non giocavo a 20 anni come gioco ora, c'era più spensieratezza all'epoca poi crescendo si ragiona diversamente su tanti aspetti. In futuro non mi piacerebbe fare il preparatore, preferirei il ruolo di allenatore. Ma è una cosa a cui ancora non penso, l'obiettivo è giocare fino a 40 anni. Oggi i campi e i palloni sono più veloci, bisogna allenare ancora occhio e istinto nonostante ci siano 100 telecamere e si possano studiare tutti i tiri degli avversari"

Fonte dichiarazioni: Fc InterNews