Forse non sarà il momento giusto, o forse è esattamente il momento giusto, sta di fatto che tra poche andrà in scena il derby di Milano, una delle partite più attese della stagione calcistica italiana ed europea. San Siro è pronto a vestirsi a festa, come meglio sa fare, ed Inter e Milan ne calcheranno i prati, all’ora di pranzo, con la promessa di regalare una bella partita. 

Promessa perché, almeno in casa Inter, le premesse sembrano molto diverse. L’umiliante sconfitta con il Crotone ha rimesso di nuovo tutto in discussione vanificando, difficile non pensarlo, settimane di lavoro e di risultati che tanto bene avevano fatto ai neroazzurri. Ora tutto è nuovamente in discussione, tutto è da rifare e da provare a riconquistare, ancora una volta una big farà da spartiacque in una stagione piena di rimpianti. 

E se si dovesse fallire, gli scenari che si apriranno saranno dei peggiori. Ma andiamo con ordine. 

PIOLI- Nel giorno del passaggio di proprietà in casa Milan, Berlusconi lascia dopo 31anni i rossoneri, Pioli e Icardi parlano in conferenza stampa. Il tecnico non ha dubbi su quale sia l’unica strada percorribile dai suoi: "Il nostro dovere è dare il massimo, ottenere più vittorie possibile, fare di tutto per vincere il derby. Sconfitta con il Crotone? Il calo c'è stato ed è stato inaspettato per come ci siamo preparati. Abbiamo analizzato la partita e fatto di tutto perché non succeda più. Ormai fa parte del passato e possiamo ancora determinare il nostro presente e futuro dimostrando che siamo una squadra competitiva”. A lui si aggiunge il capitano, volenteroso soprattutto di spiegare che quanto visto in Calabria non vuole essere replicato: "Non devo fare promesse, in questi cinque mesi si è visto il lavoro che abbiamo fatto con Pioli e penso che non possa essere tutto cancellato per 2 gare sbagliate. Noi dobbiamo fare bene non solo per noi, ma anche per tutti quelli che lavorano per noi e che hanno il diritto di dire la loro. Il discorso di Ausilio si è chiuso a Crotone, ora mancano sette partite molto importanti e dobbiamo pensare al futuro. Quello di Crotone non è stato un buon atteggiamento, ma nessuno di noi si aspettava una squadra così molle, ci siamo arrabbiati tutti, il mister, Il suo staff, tutti noi dal primo all'ultimo giocatore. Il gol? Non è un pensiero che mi preoccupa quello di non aver segnato contro di loro, ma certamente, anche perché sono il capitano dell'Inter, fare gol nel derby mi darebbe una grande soddisfazione”.

PROBABILI FORMAZIONI- Senza squalificati ne indisponibili, Pioli può contare così sui suoi uomini migliori, compreso Roberto Gagliardini, recuperato a centrocampo e fondamentale. Ecco quindi che l’Inter scenderà in campo con un 4-2-3-1 che vedrà il ritorno di Medel in difesa, Gaglairdini e Kondogbia nuovamente coppia in mezzo al campo, e i quattro migliori giocatori offensivi schierati in attacco. Questo il 4-2-3-1 (attenzione alla sorpresa Nagatomo, Joao Mario è in ballottaggio con Banega): 

CHIAVE TATTICA- Non saremo di fronte ad uno dei derby più belli di sempre, ma questa partita sa offrire comunque spunti tattici interessanti; soprattutto tra centrocampo e attacco. Fondamentale sarà per l’Inter tenere sotto controllo Suso, vero e proprio mattatore del derby d’andata, autore di ben due gol, che tanti problemi diede alla allora coppia Murillo-Miranda: per gli uomini di Pioli sarà importante bloccarne le giocate così da togliere ai cugini molti spunti. Altri uomini da non sottovalutare saranno certamente Bacca, poiché nonostante una stagione di alti e bassi la sua pericolosità sotto porta è fuori discussione, ed infine Deulofeu attaccante che non ha deluso le aspettative e si è mostrato da subito in sintonia con il gol; altra grande insidia per la difesa interista che dovrà dimostrarsi concentrata per tutta la partita.
L’Inter potrà e dovrà invece sfruttare soprattutto la presenza di Gagliardini a centrocampo che non dovrà solo recuperare ma anche impostare e inventare, senza disdegnare la presenza in area di rigore, potrà certamente essere lui uno degli uomini chiave. Imprescindibili saranno poi le giocate dei tre alle spalle di Icardi, Banega, Perisic e Candreva: velocità, cross, presenza in area e precisione, queste le giocate migliori per dare fastidio ad una difesa avversaria quasi mai impeccabile; sostenere Icardi sarà il monito di Pioli riuscendo a sfruttare velocità sulle fasce, naturalmente senza giocate inutili; giocare semplice ma giocare bene. Altra cosa importante, oltre alla concentrazione, la fisicità. 

STATISTICHE E PRECEDENTI- Il derby d’andata è terminato con un pareggio da batticuore ad opera di Perisic, autore del 2-2 all’ultimo minuto. Parità di vittorie anche nella scorsa stagione, una a testa, anche se il 3-0 dello scorso girone di ritorno, inflitto dal Milan, resta una ferita aperta. Nelle vittorie totali invece i neroazzurri sono in vantaggio, 61 a 51, mentre i pareggi si fermano a 53.  Attualmente i cugini sono due punti avanti rispetto agli interisti occupando così la sesta posizione in classifica; migliore anche la difesa dei rossoneri, 33 gol subiti contro i 35 dei nerazzurri che sono però in vantaggio nelle reti fatte, 57 a 47. Da segnalare infine la difficoltà a trovare la via del gol da parte di Mauro Icardi, che ha nel Milan una delle sue bestie nere. 

La partita ha fascino e valore già di per sé, si sa, ma questa volta ha anche un fascino europeo: certo non si lotta per la Champions, purtroppo, ma c’è un'Europa League da conquistare con le unghie e con i denti e, in una stagione amara, vincere un derby potrebbe essere una delle poche cose da salvare, per gli interisti. Inutile ripetere l’utilità dei tre punti, vincere è ancora l’unica cosa che conta, anzi lo è ancora più del solito. Ma le ultime uscite non fanno ben sperare, la mollezza di spirito, la stanchezza, la mancanza di lucidità gettano molte ombre sugli uomini di Pioli che tra poche ore avranno come unica chance quella di alzarsi, tirare fuori gli attributi e ricordare ai propri tifosi cosa significhi indossare la maglia neroazzurra. 

Altrimenti ci sarà poco da salvare e saremo di fronte all’ennesima stagione fallimentare, anzi peggiore del solito. 

Ma i derby sono fatti per cambiare le stagioni, quindi Inter la palla è in mano tua: o ti rialzi o cadi rovinosamente, e rialzarsi non sarà più possibile. 

Palla al centro del campo allora, ora è tempo di lottare.