Venti di cambiamento

La rivoluzione Inter è iniziata. L'estate porterà con sé tante novità sia sotto il profilo gestionale che tecnico. L'organico sarà rivoluzionato una volta scelto l'allenatore. Suning tonerà a far sentire il proprio peso politico, dopo le aspre critiche delle ultime settimane.

Venti di cambiamento
Venti di cambiamento | Photo: Sportfair
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Di Daniele Berardi

La fresca aria primaverile ha accompagnato le ultime, tribolate, vicende dalle parti di Appiano Gentile. Il 'triangolo' interista, tra il centro di allenamento, San Siro e la sede legale di Corso Vittorio Emanuele, si sta rimettendo a lavoro per cercare di programmare al meglio il finale di stagione e il campionato che verrà. Purtroppo gli ultimi risultati, uniti ad una gestione societaria non esattamente brillante, hanno complicato terribilmente la situazione, scaraventando sul banco degli imputati i presunti responsabili. Da Ausilio a Pioli, passando per Gardini, Zanetti e chi più ne ha più ne metta. Colpa di tutti, responsabilità di nessuno. Il rischio, per la società nerazzurra, è quello di calarsi nei meandri di una caccia alle streghe senza precedenti che potrebbe far perdere di vista l'obiettivo primario: tornare a competere.

La nuova proprietà cinese, sin dal suo arrivo, si è contraddistinta per tempestività di intervento, chiarezza e programmazione a lunga gittata. Gli ultimi avvenimenti, tuttavia, hanno destabilizzato questa condizione idilliaca in cui la società era riuscita a proiettare i tifosi, garantendo investimenti super nel corso della prossima estate. Arrivati a questo punto, la campagna acquisti faraonica rischia di essere una semplice zolletta di zucchero dopo una serie di bocconi amari, che i tifosi interisti hanno finito per ingurgitare nelle ultime due-tre settimane. La cura Pioli pareva aver soppresso (o anestetizzato?) tutti i mali che erano costati la panchina a Frank De Boer. La caduta, dopo una grande risalita, può avere un non so che di fisiologico, ma sono il contesto e il contorno a fare spesso la differenza nel modo in cui si guardano le cose. 

E allora ecco che il rinnovo di Piero Ausilio è un chiaro segnale della proprietà, intenzionata a non mandare per aria quel che di buono è stato fatto in questi nove mesi. La sensazione è che per Pioli il discorso sia leggermente diverso (inevitabilmente più legato ai risultati) nonostante la proprietà nutra per lui un grandissimo rispetto, come testimoniato dall'abbraccio con Zhang jr. 

Pioli e Zhang Jr | Photo: Getty
Pioli e Zhang Jr | Photo: Getty

Le figure di Ausilio e dell'allenatore che sarà rappresentano gli elementi cruciali di un puzzle ancora irrisolto, indecifrabile, ma dalle potenzialità apparentemente sorprendenti. Il discorso tecnico parte in primis dal modulo. L'Inter è stata costruita per poter variare scambievolmente da un 4-3-3 ad un 4-2-3-1, dall'arrivo di Pioli è stata fatta di necessità virtù, alternando anche un insolito 3-4-3 camaleontico. La scelta della disposizione in campo determinerà senza dubbio il tipo di campagna acquisti, nonostante trapelino già alcune indiscrezioni da non sottovalutare. La nuova Inter avrà un look rinnovato soprattutto sulle fasce. Nulla da togliere ai vari Perisic e Candreva, che come numeri hanno pochi eguali in Europa, ma la società è intenzionata ad operare un restyling con parametri di età e adattamento tecnico al nuovo progetto. Anche la difesa, il reparto più criticato, verrà rivoluzionata da capo a piedi con investimenti di primissimo livello. In mezzo al campo saranno mantenuti alcuni punti fermi, ma anche qui, alla luce delle ultime prestazioni, il vento del cambiamento soffierà a pieni polmoni.

CESSIONI

Capitolo cessioni. Prima di comprare, sarà opportuno sfoltire la rosa. Non tanto per motivi economici, è ormai noto l'ottimo lavoro svolto da Thohir, in collaborazione con Suning, in termini di Ffp, quanto in termini prettamente tecnici e/o etici. Gli atteggiamenti di alcuni giocatori, specie nelle ultime partite, non sono piaciuti affatto e per alcuni di questi si cercherà una sistemazione che garantisca un copioso ritorno economico. Primo su questa particolare lista, è Marcelo Brozovic. Il croato, già protagonista di screzi con De Boer, nelle ultime partite è apparso svogliato e non partecipe, per un'offerta vicina ai 40-50 milioni potrebbe partire. Discorso simile, in termini economici, per Perisic, lui protagonista (al contrario del compagno) di grandi prestazioni ultimamente, ma la sua voglia di Champions potrebbe fare la differenza per una eventuale cessione. Prezzo di listino: 60-70 milioni di euro.

Tra gli indiziati, per un'eventuale partenza, anche Ever Banega. Per l'argentino si era parlato della possibilità di finire in Cina a gennaio, ma il Tanguito aveva smentito tutti a suon di ottime prestazioni. Tuttavia, se la società decidesse di far cassa, il suo nome sarebbe in cima alla lista in quanto garantirebbe, a prescindere, una buona plusvalenza. Altro pezzo da novanta in odor di cessione è Jeison Murillo, il quale è stato protagonista di prestazioni altalenanti da quando è a Milano. Il colombiano piace molto in Premier League e potrebbe essere sacrificato per arrivare ad un top in quel ruolo.

Jeison Murillo, autore di prestazioni altalenanti in maglia nerazzurra
Jeison Murillo, autore di prestazioni altalenanti in maglia nerazzurra

Sotto esame praticamente tutti gli esterni difensivi, eccezion fatta per D'Ambrosio che sembra l'unico sicuro di restare. Da Nagatomo e Santon fino allo stesso Ansaldi, che tuttavia dovrebbe avere una seconda chance. In stand by anche Marco Andreolli, che però potrebbe restare per via dei nuovi regolamenti sui giocatori cresciuti nel vivaio. Discorso analogo anche per Biabiany, mentre Sainsbury, Palacio, Yao e Santon saranno ceduti quasi sicuramente, cercando di andare incontro alle loro esigenze. Menzione importante, infine, per Jovetic e Ranocchia. I due nerazzurri in prestito stanno ben figurando nei rispettivi club, ma mentre per il montenegrino c'è un riscatto fissato a circa 13 milioni ( che il Siviglia potrebbe esercitare), Ranocchia probabilmente tornerà alla base per poi essere ceduto nuovamente in Inghilterra, dove numerosi club hanno chiesto informazioni, alla modica cifra di 15 milioni di euro.

ACQUISTI

Sul fronte investimenti la situazione potrebbe farsi davvero incandescente. Detto che dipenderà dall'allenatore e dalle cessioni, il club sembra intenzionato a metter mano al portafogli senza parsimonia. Tanti top sul taccuino, tante idee, anche tanto fanta-mercato, ma la sensazione è che i diretti interessati si stiano davvero rimboccando le maniche. Per quanto riguarda il reparto offensivo, il nome in cima alla lista è quello di Domenico Berardi, già in estate accostato ai nerazzurri, che potrebbe essere preso, con conseguente sgambetto alla Juventus, come alternativa di lusso sulla fascia per una cifra inferiore rispetto ai quaranta milioni di cui si è parlato nelle ultime settimane. Federico Bernardeschi è un altro profilo che piace, nonostante il prezzo elevato per via della giovanissima età e la concorrenza della Juventus. La sensazione è che la società nerazzurra prediliga muoversi su binari italiani già tracciati, senza andare a scovare talenti stranieri semisconosciuti. Il punto fermo del reparto offensivo sarà certamente Mauro Icardi, di fianco a lui circolano una serie di nomi grossi e pesanti, come Griezmann, Aguero, James Rodriguez e Bernardo Silva, ma la proprietà preferisce non sbilanciarsi e molto dipenderà anche dalla scelta in panchina.

Federico Bernardeschi, la stella viola che ha fatto innamorare l'Inter
Federico Bernardeschi, la stella viola che ha fatto innamorare l'Inter

Per quanto riguarda il centrocampo, Ausilio è intenzionato a virare su quattro nomi forti: Nainggolan, Strootman, Fabinho e Krychowiak. Per i due romanisti si proverà a fare un tentativo indecente, nel caso in cui i giallorossi fossero costretti a far cassa per investire in altri ruoli. Il brasiliano è invece un obiettivo dichiarato, ma il Monaco si sa è bottega davvero cara. Si segue inoltre il profilo di Youri Tielemans, talento dell'Anderlecht appetito però da mezza Europa. 

La difesa sarà probabilmente il reparto più restaurato, con tante cessioni, ma anche numerosi nuovi innesti. I nomi che circolano sono importanti: si dà per fatto, da mesi, l'affare Manolas per una cifra vicina ai 40 milioni, le parti in causa non hanno confermato né smentito, ma il greco resta un obiettivo concreto. Di fianco a lui, il laziale De Vrij che piace davvero tanto, ma anche lui ha un costo non indifferente oltre ad un ingaggio importante. L'olandese è appetito dai dirigenti nerazzurri, ma trattare con Lotito non è mai un compito semplice. Sicuro di restare Gary Medel che con Miranda e un paio di nuovi acquisti comporrà la cerniera in mezzo. Sulle fasce sarà smantellato tutto l'assetto attuale, si puntano i profili di Vrsaljko, Darmian e Ricardo Rodriguez anche se per quest'ultimo c'è da registrare un interessamento anche del Napoli, in caso di partenza di Ghoulam. Monitorato anche il profilo classe 1993 del Benfica Nélson Semedo.

L'Inter cambierà e cambierà tanto. I tifosi diventano ogni giorno più impazienti e il telefono di Piero Ausilio inizia a diventare rovente. Il cambiamento sarà epocale, ma non bisognerà cadere nella comoda illusione di rivoluzionare tanto per farlo, perché altrimenti l'Inter tornerà ad essere preda di quel rapsodico trasformismo che ha caratterizzato le ultime gestioni e che, in fine dei conti, ha lasciato nient'altro che un pugno di briciole in mano a coloro che si erano fregiati di aver costruito una grande squadra.