Il successo di Verona - 1-2 con sigillo di Perisic a vanificare il momentaneo pari di Pazzini - certifica la compattezza dell'Inter, ma al contempo sottolinea le difficoltà della massima serie. Spalletti sa di non poter abbassare la guardia, difficile mantenere il passo di Napoli, Juventus, Roma e Lazio. La squadra alberga ora in seconda posizione, a due lunghezze dai partenopei, un'incollatura di vantaggio su bianconeri e biancocelesti. L'imminente confronto con il Torino è però carico di insidie, per diversi motivi. La virata verso il 4-3-3, necessaria in periodo di crisi, par giovare alla compagine granata, il ritorno di Belotti aumenta il carico di fiducia del gruppo. A San Siro, Mihajlovic può impostare una partita di attesa, colpendo le lacune - visibili - dell'Inter in fase di impostazione. Con l'Hellas, campanello d'allarme nel primo tempo, un giro palla prevedibile, a ritmi compassati. Esporsi alla tecnica granata può risultare fatale, perché l'ex Milan dispone di effettivi di superiore qualità rispetto al collega Pecchia. 

Ultima fermata prima della sosta, Spalletti chiede l'ultimo sforzo ai suoi. Non intende, il tecnico di Certaldo, ritoccare un assetto in grado di garantire equilibrio e soluzioni. Spazio quindi a Borja Valero sulla trequarti, regista avanzato in grado di facilitare lo sviluppo della manovra, di togliere le castagne dal fuoco. Oscilla tra i reparti, cercando il quadrato libero in cui ricevere palla. Ai suoi lati, Perisic e Candreva, alle sue spalle Gagliardini e Vecino. Una perfetta fusione, Gagliardini è il primo a ricevere palla dalla difesa, l'ultimo ad opporsi all'avanzata altrui. Vecino è un moto perpetuo, alza il pressing, si inserisce con continuità.

Nessuna novità nemmeno nel comparto arretrato. Cancelo e Dalbert devono sfruttare le due settimane di pausa per risalire la china, al momento i titolari sono Nagatomo e D'Ambrosio. Rodaggio di lungo corso, conoscono la A, applicano alla lettera i dettami di Spalletti. Al centro, Skriniar e Miranda. Sulle spalle del brasiliano, come di Gagliardini, una spada di damocle non da poco. Sono in diffida, in caso di giallo, squalifica e niente Atalanta. Specie per il comparto arretrato, rischio da considerare, vista la penuria di effettivi.