Ogni vigilia  di una partita è sempre a se, mai una uguale alle altre, sopratutto poi se precede una giornata importante, impegnativa ed estremamente emozionante. Sopratutto se precede il Derby d'Italia

Lo sa bene Spalletti che domani vivrà per la prima volta Juve-Inter come allenatore dei neroazzurri e in conferenza non nasconde la tensione: "Viene definita il derby d'Italia, è una sfida che ti carica di voglia di fare, però poi dobbiamo mantenere la lucidità per l'importanza della partita e l'insidia di caricarla troppo. I ragazzi hanno dimostrato di voler mettere nella partita tutto quel che circonda il nostro mondo, di conseguenza bisogna avere una testa pensante quando si fanno dei piani di azione. Non dobbiamo perdere lucidità, perché potrebbe diventare un limite. Mi sembra che la squadra si sia allenata bene e abbia raggiunto la personalità di saper scegliere che maschera mettersi durante le partite. E cercheremo di fare il massimo per noi e per quelli a cui sta a cuore l'Inter".

I suoi uomini arrivano a Torino da primi della classe: "Cosa vuol dire?Vuol dire che abbiamo una precisa identità su cui continuare a lavorare e su cui continuare a cercare di raggiungere quegli obiettivi che abbiamo nella testa, perché per raggiungerli visto come vanno tutte le squadre ci vorranno moltissimi punti e di conseguenza la consapevolezza di quello che siamo diventa fondamentale".

Occhio però a stare attenti ai bianconeri: "Non andiamo a giocare a Torino cercando di vedere che squadra siamo e quel che può darci questo confronto. Sappiamo che realtà siamo, abbiamo individuato le nostre qualità e ne siamo sicuri. Si va a giocare la partita tentando di fare più punti possibile, perché per arrivare ai nostri obiettivi ne servono molti e ogni partita deve essere occasione per mettere punti in classifica. Dal punto di vista della personalità e del carattere dobbiamo farci trovare pronti fin dal primo momento, per l'avversario e lo stadio in cui giocheremo. Serviranno reazioni forti a quello che loro proporranno. Loro sanno benissimo cambiare faccia nella stessa partita. Allegri è uno dei migliori a scegliere di cambiare durante la partita, è bravissimo a saper cambiare atteggiamento. Le nostre reazioni devono essere immediate, di conseguenza".

Capitolo formazione: "Non ci dobbiamo inventare niente, non ne abbiamo bisogno. Per quelli che sono stati i nostri risultati, il nostro cammino. Dobbiamo ripetere quanto abbiamo fatto ed esibire la forza che abbiamo avuto in questo campionato contro altri avversari. Siamo convinti e ci fidiamo delle nostre qualità. Andiamo a metterle in pratica. Non vedo perché si dovrebbe tirare a campare in questa partita. Dobbiamo andare là a tirare a vivere più a lungo e meglio possibile. Metteremo le nostre certezze, che sono molte. Quelli che sono i nostri equlibri, le nostre pressioni, le nostre fughe, la scelta dei momenti della partita. Brozovic? Per le scelte adoperate fino ad ora le valutazioni sono sotto gli occhi di tutti. Quando crediamo di aver messo giocatori come l'ultima partita che potessero togliere equilibrio alla squadra poi sono stati la soluzione. A centrocampo abbiamo cinque titolari e possiamo fidarci di loro. Farò delle scelte, non bocciando nessuno come dico sempre. Speriamo siano quelle giuste, ma non dico chi va in campo".

Non sorride a Spalletti lo score contro la Juve, una sola vittoria in diversi incontri, questa porterebbe però essere la partita della svolta ma guai a credersi superiori: "Noi abbiamo l'obiettivo di arrivare in fondo, più vicino possibile alla testa della classifica, e di fare più punti possibile. Secondo me ce ne sono altre di squadre che hanno gli stessi obiettivi, per ora bisogna lavorare in maniera seria e fare ogni passo in maniera corretta e da tenere la testa sul pezzo. Poi vedremo. Non è una partita che cambia quelli che debbono essere pensieri e obiettivi. È lungo il tragitto. Dobbiamo mantenere i nervi saldi e l'equilibrio. Le partite mi hanno insegnato qualcosa? Soprattutto le sconfitte insegnano molte cose. Le analisi si fanno sempre dopo ogni partita. Diventa più facile dopo le vittorie, ma in generale ho imparato molto".

Infine una domanda sui giocatori avversari: "Chi prenderei della Juve? A me piacciono i miei. Forse toglierei Allegri, per una bella serata al ristorante a mangiare il caciucco. È il più bravo di tutti a interpretare le partite. Ha fatto vedere di essere innovativo nel cambiamento repentino".

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Chiara Bertoldo
Aspirante giornalista sportiva. Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori. ( Pier Paolo Pasolini )