Conferenza stampa di vigilia per Luciano Spalletti che con l'Inter domani affronterà il Bologna a San Siro.

I neroazzurri vanno a rilento da un mese a questa parte, esattamente come Lazio e Roma: "Mi sento fortunatissimo. Sono all'Inter, in una squadra fortissima. Io sono in affitto e ho deciso di mettere una stanza in più per ospitare chi arriva da fuori. Ho comprato anche due piante... C'entra quel che facciamo noi comunque, non quel che fanno le altre. Altrimenti arrivano anche quelle che sono distantissime".

Entrando nella questione "uomini" Spalletti si concentra su alcuni giocatori partendo dal capitano: "Icardi? Mauro purtroppo non potrà essere della partita, ha provato a restare con il gruppo ma nei movimenti improvvisi dentro una situazione non organizzata sente dolore. Le prove fatte dallo staff medico portano alla conclusione che è meglio aspettare, perché c'è il forte rischio di farsi male"; passando per Candreva"Ogni tanto abbassa la sua qualità, ha bisogno del supporto del risultato e dell'entusiasmo. Ora un po' tutti hanno abbassato la propria autostima e convinzione e lui sta dentro questa percentuale", poi Cancelo"È un calciatore che ha delle qualità, abbiamo visto che quando riesce ad essere tranquillo per poter esprimere le sue qualità ci può dare una mano. Io non devo essere riconquistato, devo dare delle regole e dare un taglio di squadra che voglio vedere in campo e far sì che i giocatori si comportino in questa maniera. Non vado a creare rapporti difficili, è solo una questione della squadra in generale che fa migliorare o peggiorare i rapporti. Io devo difendere la direzione comune, ma lui non ha combinato niente di eccezionale. Avevo visto meglio altri e ho fatto queste scelte. Questa settimana si è allenato bene, la formazione che scriverò domani la vedremo, perché mi sembra poco rispettoso per chi sta fuori"; e infine Rafinha"Devi valutare se devi sostituirlo prima di finire la gara, ma stiamo pensando anche a questo perché ti può dare di più dal punto di vista della qualità. Sotto l'aspetto dell'inserimento non ha "Attrazioni" importanti, ma sotto l'aspetto del palleggio riflette un po' il Barcellona. Ha la palla sui piedi di continuo e guadagna campo passo per passo, più con il palleggio che non con gli strappi o i lanci di 30-40 metri".

Visti i tanti problemi si potrebbe vedere qualcosa di nuovo in campo: "Io tengo tutti in considerazione, ma non dobbiamo perdere l'equilibrio di squadra. Il nostro passato dice questo, dobbiamo tentare di avere un atteggiamento più offensivo con gli stessi uomini o mettendo chi ha una caratteristica offensiva in più. Ma ultimamente li abbiamo usati, abbiamo visto che ci sono delle opportunità. Questa settimana abbiamo lavorato anche in maniera differente, approfondendo una tattica diversa. C'è sempre il tentativo di metterci qualche conoscenza in più. Abbiamo sempre lavorato sul 4-2-3-1 e sul 4-3-3 perché molte indicazioni portano in quella direzione".

Ad esempio la difesa a 3: "La difesa a tre è una conseguenza di abbassare un esterno un po' più a metà strada e alzarne un altro. Noi dobbiamo dare più forza e arrivare di più in area, è un appunto che corrisponde al vero. Nella tattica di squadra il riferimento c'è ma poi ci siamo arrivati poco e con poca qualità. Contro il Crotone negli ultimi 20' lo abbiamo fatto di più, ma la tattica era già diversa da inizio secondo tempo. Abbiamo approfondito questo e parlato di altre questioni tattiche, però tutte le indicazioni portano ad avere delle qualità offensive in più con il 4-2-3-1 o il 4-3-3 perché assomigliano molto alle nostre caratteristiche".

Per finire Spalletti torna sulla spinosa questione "Corriere della Sera": "Vi ho visti poco pronti, innanzitutto, un po' come l'Inter. Vi è capitata la palla giusta e poi vi ha anticipato un collega di Torino. Facendo la cronaca, si è sentito un po' sacrificato e ha provato a fare lo scoop. Secondo me lo ha fatto per mettersi alla pari con le grandi penne. Ma non sarà facile perché le grandi penne si fanno condurre da cuore e verità. In questo pezzo ne trovo poco. Una cosa mi interessa, la chiarisco senza che me lo chiediate: è un articolo dove troppe cose, quasi tutte, non vanno bene. Io non mi devo giustificare perché non ho nulla da dire in funzione di quel che è successo. Io parlo con chiunque in modo corretto. Quel che non mi va bene è che mi sembra sia stato detto come punto importante che nella mia società non spendono e l'Inter è un ambiente a un passo dalla follia. Questa è una frase su cui non si scherza. Ci posso leggere solo la volontà di farci del male, creata ad arte per far sì che ne scaturisca una frattura tra me, la società e l'ambiente. E questo non si può assolutamente accettare. Dopo venti giorni, ritrovare le parole precise diventa difficile, ma il concetto ce l'ho bello chiaro quale fosse stato. Si stava parlando della netta differenza tra questi risultati e quelli di inizio anno e si sa che c'è stata una forte involuzione. Di quale parola io abbia utilizzato o quale sia stato il momento dell'utilizzo mi diventa difficile ricordarlo, ma di sicuro il concetto era riferito a questo. Per la differenza di risultati tra l'inizio e ora c'è una forte involuzione. Si rischia la follia in base a questi risultati, ma era riferita a noi e non so nemmeno se ho usato questa parola. Tiriamola fuori questa cosa e vediamo. Visto che si parlava di un'ora di chiacchierata, sono venuti fuori 5', tiriamo fuori anche gli altri 55'. Anche il fatto che la Roma mi avesse già detto che vendevano i migliori e qui non si può spendere. Con voi ho fatto lo stesso discorso, che ci sono regole e possibilità e si lavora dentro quelle possibilità. Quando sono venuto via da Roma hanno venduto qualche calciatore, l'anno prima hanno venduto Pjanic. Allo stesso modo qui ho detto che bisogna stare in certi parametri, che non è incolpare il presidente, è riconoscere che ci sono dei paletti entro i quali bisogna stare. Ripeto che le parole non le ricordo, ma il concetto sì: che la Roma ha uno dei miglori centrocampo del campionato, mi sembra abbiano fatto delle differenze tra l'ambiente della Roma e di Milano, mi sembrava ci fossero anche tifosi dell'Inter che hanno ascoltato. E mi sembra si sia voluta fare una sintesi di quel che è stato detto. Se volete certe cose le rimettiamo a posto, perché sono state messe in modo un po' disordinato. Per cui stiamo zitti il più possibile e lasciamo lavorare in tranquillità il Nerozzi, che forse abbiamo trovato l'erede di Gianni Brera".

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About the author
Chiara Bertoldo
Aspirante giornalista sportiva. Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori. ( Pier Paolo Pasolini )