Le dichiarazioni di Spalletti hanno caricato ampiamente la squadra. L’ Inter spazza via la Sampdoria come il peggiore degli uragani. Finisce 5-0 a Genova, con Icardi mattatore. Nerazzurri virtualmente 4^ aspettando la Lazio, blucerchiati 7^ a 44.

Il colpo di testa tentato da Icardi a centro area battezza il match, che si presenta vivace ed acceso, sia sotto il piano del gioco che dell’agonismo. Ottimo livello di gioco, occasioni che latitano, ma Inter più propositiva rispetto ad una Doria troppo attendista e poco fluida davanti. Al 18’ arriva il primo squillo per i padroni di casa, che provano a bussare dalle parti di Handanovic con un fendente dal limite che si perde larghissimo. È un Inter attenta e grintosa, bella e pericolosa, che apre il rubinetto delle conclusioni allo scoccare del 20’.

Un minuto più tardi, infatti, Perisic sfiora il gol; azione personale di Rafinha, che tarda la conclusione e viene murato, c’è Perisic sulla ribattuta che trova di fronte a lui un viviamo attento. Ma è solo l’inizio, perché tra il 22’ ed il 23’ gli ospiti sfiorano nuovamente il bottino grosso. Direttamente dal corner, D’Ambrosio svetta più in alto di tutti e costringe Viviano agli straordinari, che rimarrà fermo come una statua di sale sul tiro dalla bandierina successivo; Cancelo scheggia la traversa con la classica traiettoria arcuata. Il vantaggio è nell’aria, e si concretizza al 25’. Solita discesa di Cancelo, che fa partire il cross trovando Perisic sul palo lontano: colpo di testa a palombella, Viviano interdetto, e pallone in rete.

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Passano tre minuti, e Barreto atterra Rafinha in area di rigore. Tagliavento non ha dubbi ed indica il dischetto dopo varie consultazioni. Sul punto di battuta Icardi, che al 30’ fa 0-2. Nemmeno il tempo di riprendere fiato, che Viviano è costretto a raccogliere nuovamente il pallone in fondo alla rete. Rafinha scippa palla all’altezza del cerchio di centrocampo, largo da Perisic che crossa in mezzo: mischia in area, Icardi risolve la contesa con un colpo di tacco spalle alla porta che buca l’estremo difensore blucerchiato. 0-3 al 31’.

Si riaffaccia in avanti la Sampdoria - destro ravvicinato di Barreto disinnescato da Handanovic - mentre l’Inter continua a macinare. É uno scatenato Icardi ad andare ancora vicino al gol - scomposta deviazione sotto porta che termina alta - mentre Zapata scuote i suoi scudieri con un palo al 41’ grazie ad una precisa inzuccata di testa. Sforzo vano, perché al 44’ Icardi si porta ufficialmente il pallone a casa; Cross tagliato di Candreva, Rafinha interviene di tacco trovando l’intervento di Viviano, che nulla può sul tap-in dell’argentino. 0-4, match virtualmente chiuso.  

La ripresa propone lo stesso copione del primo tempo. Primi minuti a risparmio, poi il solito guizzo targato Icardi. Al 51’ Candreva entra in area e cade, Barreto non riesce a spazzare ed il 9 trafigge Viviano con un elegante tocco liftato. 0-5, partita in cassaforte. Poco da dire, con la compagine di Spalletti che lascia palleggiare la Sampdoria, la quale prova a crearsi, senza fortuna, spazi sia centralmente che sulle corsie, mentre i suoi giocatori sottolineano l’incidere dei minuti con strappi in contropiede.

Potenzialmente, la miglior occasione dei secondi 45 minuti arriva al 77’, dopo una bella fetta di partita in cui le occasioni sono mancate. Rafinha va da Perisic in area di rigore, il quale cerca e trova Candreva: dribbling, e conclusione che termina sul difensore avversario. Girandola di cambi, e via verso il 90’. Non succede più nulla, Inter batte Sampdoria 5-0. 

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About the author
Simone Cappelli
Divido la mia conoscenza sportiva tra calcio, tennis e basket. Il rettangolo verde è stato il mio primo amore ma con il tempo non ho saputo resistere al fascino di una schiacchiata in alley-oop ed a un dritto lungolinea. Amo tre giocatori alla follia, uno per sport. Il Re, Roger Federer, il play per eccellenza, Chris Paul ed un improbabile messicano scappato di casa, tale Javier Chicharito Hernandez