Il Bayern è un treno, la Juve si schianta

Netto 2-0 dei bavaresi che passano in vantaggio dopo 25 secondi con Alaba e raddoppiano meritatamente al 63’ con Muller. Partita mai in bilico con la Juve schiacciata nella propria metacampo a subire. Vidal e Lichtsteiner ammoniti salteranno il ritorno tra sette giorni.

Il Bayern è un treno, la Juve si schianta
(Reuters)
AlessioMolteni
Di Alessio Molteni

MONACO - Non c’è stata partita, giusto partire da questo assunto tanto per togliere i dubbi. Certo, passare in svantaggio dopo neanche mezzo minuto è una di quella bordate che lasciano il segno, ma il resto della gara ha confermato la differenza tra le due squadre e legittimato il risultato, a dire la verità anche stretto per i padroni di casa. Parliamo di un Bayern che sa cosa vuol dire Europa, una squadra che negli ultimi tre anni si è giocata due volte la vittoria finale. La Juve è scesa in campo ed ha assistito in maniera inerte allo spettacolo del 4-2-3-1 tedesco. E questo è proprio l’aspetto preoccupante in vista di un ritorno che lascia poche speranze. Tenuta fisica, qualità dei giocatori e pragmatismo dell’allenatore, questi a ben vedere i tre fattori che hanno scatenato la debacle in terra tedesca. La differenza sta tutta qua: Robben, Ribery e Muller sono giocatori unici e, se si mettono pure a correre senza mai fermarsi, allora per gli avversari si fa dura. Soprattutto, e dispiace dirlo, quando Conte non prepara un piano B (in casa bavarese ci può stare) ma continua a fare giocare i suoi alla stessa maniera.

PIRLO & BUFFON - E qui si apre il capitolo di chi stasera ha tradito le attese. Nessuna inquisizione o giustizialismo di alcun genere, ma chi da anni tiene il peso della vittoria e dell’esperienza sulle proprie spalle ha bucato l’appuntamento. Parliamo di Pirlo e Buffon, due colonne del nostro calcio e della Juve che non sono nuovi a prestazioni al di sotto della media, ma in una serata come questa la cosa fa clamore. Già in occasione del pareggio di Palacio sabato a San Siro, l’azione era partita da un erroraccio in mezzo al campo e stasera, dopo 25 secondi, la cosa si è ripetuta: Pirlo sparacchia male fuori dall’area e Alaba scardina il 3-5-2 bianconero con un potente tiro da lunga distanza. Leggera la deviazione di Vidal, pesante la mancanza di Buffon su tutt’altro palo che si fa sorprendere e non raggiunge in tempo la sfera.

SOFFERENZA - Nonostante un tiro del mediano cileno poco dopo, il match è tutto bavarese con Kroos che esce per infortunio facendo posto ad uno scatenato e riposatissimo Robben. Le fasce (Peluso e Lichtsteiner) soffrono le pene dell’inferno ed un abbraccio di Chiellini a Mandzukic in piena area viene graziato da Clattenburg. Il tabellino del primo tempo è impietoso: dieci tiri a tre per i tedeschi, di cui sette nello specchio della porta.

SENZA GIOCO - Conte ha più volte rimarcato il fatto di misurarsi con i top club europei per capire il livello raggiunto dai suoi. Probabilmente il discorso ha sempre riguardato anche lui stesso perché dopo la batosta dei primi 45 minuti, poco cambia sul terreno di gioco. Certo, l'ex capitano bianconero ha fatti miracoli con la qualità a disposizione in questi due anni, ma quei palloni giochicchiati al limite della difesa, contro squadre come il Bayern pesano. Soprattutto se lì davanti Quagliarella e Matri continuano a non tenere un pallone e le fasce non si alzano per il vivido terrore che incutono i trequartisti di Heynckes. Vidal (migliore in campo) si affanna a bloccare, ed azzoppare, chi può, mentre Pirlo, ancora nascosto e abulico, esce di scena dal gioco per affidare l’impostazione a Bonucci. Risultato: lanci lunghi che fanno la gioia del gigante Van Buyten e del motorino Schweinsteiger, vero dominatore del centrocampo.

FINISCE IL SOGNO? - Solo la seconda papera di Buffon che al 63’ non respinge bene un tiro da fuori regalando il raddoppio in tap-in a Muller, porta il tecnico bianconero a smentire le proprie scelte iniziali con due cambi in attacco. Entrano la coppia Giovinco-Vucinic e più tardi Pogba, passando così al 4-4-2. A parte una buona occasione in contropiede, ancora con Vidal, il Bayern continua a macinare gioco senza cambi di modulo e di ritmo. Il 3-0 ci potrebbe stare largamente, ma Muller preferisce non infierire a poco dalla fine. Clattenburg non lo imita e i minuti di recupero passano senza accendere troppe speranze. Finisce paradossalmente con il rimpianto bavarese e la conferma, saremmo felici di essere smentiti tra una settimana, che non basta avere un top trainer per viaggiare spediti in Europa. A volte basta un "conservatore" come Heynckes.

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Alessio Molteni
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