Con la partenza di Vidal, la Juventus dà definitivamente il via all'inizio di un nuovo ciclo: vincente o meno ce lo dirà soltanto il tempo, ma è evidente che ci troviamo in ogni caso davanti ad una svolta.

L'imminente cessione di Vidal al Bayern Monaco per 37 milioni più bonus segue gli addii di Tevez e di Andrea Pirlo, un trascinatore nato il primo, un genio e simbolo della rinascita bianconera il secondo. Ma attenzione: all'interno di un gruppo vincente vanno tenute in considerazione anche quelle figure magari non troppo decisive dentro il rettangolo di gioco, ma che assumono un peso specifico maggiore all'interno dello spogliatoio, creando compattezza e spirito si squadra. E' il caso di Simone Pepe, anche lui via da Torino dopo alcuni anni complicati a causa di pesanti infortuni, ma anche dopo un primo anno da protagonista, in quella che fu la prima stagione di Antonio Conte alla guida della vecchia signora. All'elenco degli addii si aggiunge infine quello di Marco Storari, altro uomo spogliatoio e secondo portiere di straordinaria affidabilità.

I vari messaggi di arrivederci inviati dei partenti e di in bocca al lupo da parte dei compagni rimasti alla Juve, mostrano i tratti di un gruppo formato prima di tutto da persone, da amici, e poi da calciatori. Non sarà facile per nessuno dimenticare questi anni, ma probabilmente è questo il momento giusto per un rinnovamento generale della squadra.

E' possibile che la dirigenza bianconera abbia preso questa decisione anche riflettendo sulle scelte fatte dall'Inter post triplete, che preferì trattenere a Milano i propri campioni nonostante avessero dato praticamente tutto, con risultati pessimi che non tardarono ad arrivare. E in casa Juve, triplete o non triplete, i trofei vinti in questi anni non sono pochi, e non si può certo dire che i vari Vidal, Pirlo o Tevez non siano stati spremuti a dovere o che loro stessi avessero particolare voglia e motivazioni per rimanere.

Ne esce fuori, fino a questo momento, una Juventus sicuramente più giovane e motivata, anche se tuttavia ancora incompleta. Con la cessione di Vidal i tifosi vorrebbero assolutamente l'arrivo di un grande numero dieci, ma è difficile che la Juventus sfrutti tutto il budget a disposizione per l'acquisto di un solo giocatore. La partenza del cileno comporta anche la necessità di aggiungere uomini a centrocampo. Due le idee: andare su Witsel, qualora la richiesta non fosse eccessiva, oppure acquistare un terzino sinistro in modo da poter spostare Asamoah nel suo naturale ruolo di mezzala. Per il ruolo di trequartista è più probabile che arrivi un giovane dalle grandi prospettive, uno come Julian Draxler ad esempio.

Grandi sconvolgimenti, insomma. E una domanda sorge spontanea: che sia questo il famoso rinnovamento che avrebbe gradito vedere Antonio Conte quando parlava di una squadra a suo dire "bollita"? E' probabile. L'anno scorso la dirigenza fece bene a temporeggiare e a rimandare i tempi, capendo che forse le motivazioni mancavano non tanto ai giocatori, ma proprio a chi quella squadra avrebbe dovuto guidarla.

Oggi il panorama appare completamente diverso e sarà anche l'occasione per vedere il tecnico toscano all'opera con un gruppo nuovo ancora da plasmare: nasce oggi la vera Juventus di Massimiliano Allegri.

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