L'importanza di Andrea Barzagli. Allegri non rinuncia a cuor leggero al centrale azzurro, "trascina" il difensore a Shanghai, valuta con attenzione i progressi giornalieri, in attesa di sciogliere la prognosi in vista della Supercoppa.

Barzagli rappresenta un unicum nella retroguardia bianconera, perché ha senso della posizione, tecnica, intelligenza, può interpretare indifferentemente il ruolo in una retroguardia a tre e in una a quattro. Con Chiellini in infermeria, il recupero di Barzagli è oltremodo importante, per una questione di esperienza e di spessore internazionale.

L'impressione è che il tecnico sia diviso tra due schieramenti, il primo con Barzagli presente, il secondo in caso di forfait dell'ex Palermo. Un ping pong tra il 3-5-2, modulo di sicuro affidamento, provato diverse volte lo scorso anno nelle fasi finali della Champions, dogma ereditato dall'esperienza contiana, e il 4-3-1-2, caro ad Allegri e alla nuova Juve.

Il 3-5-2 garantisce maggior copertura, perché Lichtsteiner ed Evra, sulle corsie, possono trasformare, in fase difensiva, la linea da 3 a 5, proteggendo Buffon. Per giocare in questo modo, è però indispensabile Barzagli, con Caceres sul centro-sinistra e Bonucci al centro. Sturaro preferibile a Pereyra nella mediana a cinque.

Senza Barzagli, scelte obbligate. Caceres scala al centro con Bonucci, Evra e Lichtsteiner nella naturale posizione di terzini. Pereyra sulla trequarti, in attesa di un aiuto dal mercato. Marchisio regista, Pogba e Sturaro mezzali. Nessun dubbio sul fronte offensivo. La rapidità di Morata e la potenza di Mandzukic per evidenziare le pecche della Lazio.

Così con il 4-3-1-2:

Così con il 3-5-2: