Eccoci arrivati alla vigilia dell'atto secondo di un ottavo di finale che, per complessità tattica, forze in campo, menti a gestirle, sembrerebbe tutto fuorchè un ottavo di finale. Nella partita d'andata abbiamo assistito, nei primi sessanta minuti, a quello che ci aspettavamo: tiki taka letale degli uomini di Guardiola, bianconeri sulla difensiva cercando, in maniera abbastanza fallimentare a causa dell'asfissiante pressing avversario, di partire in contropiede. Ma negli ultimi trenta minuti si è assistito a quello che le analisi tattiche non possono spiegare, quello che gli esperti di geometrie non possono prevedere: la Juventus ha messo in campo coraggio, la voglia di portare a casa un risultato insperato per come si erano messe le cose, saltano gli schemi, conta solo il cuore.

Una cosa è certa: il Bayern non si snaturerà in questa partita e non starà sulla difensiva, cercando di mantenere lo 0-0. Ed è una fortuna per i bianconeri, che possono quindi analizzare gli aspetti positivi e negativi che hanno caratterizzato il match d'andata, provare nuovi schemi, nuove strategie per arginare un torrente più che mai in piena.

La fase offensiva del Bayern - Nella partita dello Stadium i bavaresi hanno dominato territorialmente, totalizzando un 69% di possesso palla nella prima frazione e un 63% al fischio finale. E' inutile dire che concedere così tanto spazio e tempo di gioco agli avversari equivarrebbe, per la Juventus, a passare tutti i novanta minuti nella propria metà campo e probabilmente ad affrontare un vero e proprio calvario, condannandosi e compromettendo la qualificazione. Assumendo un atteggiamento remissivo non si fa altro, dunque, che fomentare gli straordinari fraseggi, le geometrie al millimetro, gli uno due ubriacanti, rapidi e letali. La soluzione per la squadra di Allegri è alzare il baricentro e la linea difensiva, orfana di Chiellini. Il reparto arretrato dovrà così allargare le proprie maglie, slabbrare quel fazzoletto nel quale giocano i bavaresi, quello spazio ristretto dove amano fraseggiare e giocare ad un "torello" umiliante ed estenuante per gli avversari. Spazio dunque all'aggressività, ad un pressing alto e intensivo mirato ad anticipare le intenzioni degli avversari. Utilissimo sarà dunque l'apporto in fase difensiva di Morata, e dei centrocampisti, soprattutto di Khedira e di Pogba, al quale a Torino non è certo mancato lo spirito di sacrificio.

Per gli esterni invece discorso a parte. Nella gara d'andata sono state molte le defaiances di Lichtsteiner su Douglas Costa da una parte e di Evra su Robben sull'altra. Non a caso il primo gol dei bavaresi nasce da uno scambio di questi ultimi con finalizzazione di Muller, il secondo da un'azione in solitaria dell'olandese. Allegri deve prendere quindi una decisione: premiare l'esperienza e la solidità difensiva di Evra e Lichtsteiner o tentare di imprimere una tendenza più offensiva con l'inserimento di Cuadrado e Alex Sandro. Il colombiano potrebbe essere utilissimo in corsa, magari per sfruttare gli eventuali spazi che si apriranno, ma sarebbe forse troppo fragile in copertura, lì dove Bernat ha mostrato di avere grandi capacità di inserimento. Alex Sandro invece ha sfatato il mito di difensore paradossalmente non abile nel difendere e si candiderebbe come giocatore ideale per garantire solidità nella retroguardia e più spinta di Evra in fase di ripartenza, donando agli attaccanti i suoi cross al millimetro che tanto lo contraddistinguono.

Quello dei difensori centrali sarà un lavoro sicuramente usurante sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo visto come il Bayern sia micidiale nello sfruttare ogni minima disattenzione, ogni attimo di esitazione, quindi per novanta minuti l'imperativo sarà rimanere concentrati. Prendetela, se volete, come una provocazione, ma in questa partita Allegri deve scommettere su Rugani. Quello contro il Sassuolo potrebbe essere stato l'ultimo banco di prova per il giovane talentino bianconero, pronto a posizionarsi al fianco di Bonucci e Barzagli, sostituendo Chiellini. Puntare sulla difesa a quattro costringerebbe la Juventus a fare la stessa partita dell'andata, arroccata in difesa e costantemente sotto pressione, mentre con un 3-5-2 tutto potrebbe cambiare, si aprirebbero più spazi, il Bayern sarebbe più costretto ad allargare il gioco, insomma, assisteremmo a tutt'altra partita.

L'attacco della Juventus - Per analizzare al meglio il reparto offensivo dei bianconeri è utile considerare l'ultima mezz'ora della gara d'andata, anche perchè prima della reazione zebrata il Bayern aveva letteralmente annullato la Juventus concedendole pochissimi spazi. Riguardando attentamente al replay le sortite offensive dei bianconeri balza subito all'occhio una coincidenza: i bavaresi soffrono in primis sulle palle alte messe al centro, in secundis sono colpiti spesso da amnesie difensive, anche gravi quando pressati costantemente, che concedono grandi opportunità agli attaccanti avversari. Un esempio ne sono i due gol bianconeri, il primo su svarione di Kimmich, il secondo con un recupero di Pogba su passaggio sbagliato da Lahm. Sarebbe utilissimo dunque l'apporto di Alex Sandro a sinistra, dove la squadra bianconera ha spinto maggiormente all'andata. Il brasiliano potrebbe dialogare molto più facilmente con Pogba, con il quale ha mostrato un feeling non indifferente, ed è il più preciso nei traversoni. L'assenza di Dybala - pesante - si accoppia alla condizione non ottimale di Mandzukic, occorrerà quindi il miglior Morata per infilare il Bayern. Dovrà certamente essere aiutato dal centrocampo, che di partita in partita migliora a vista d'occhio la propria condizione atletica. Un esempio è quello di Khedira, capace, contro il Sassuolo, di scatti da centrometrista. Fondamentali saranno i suoi inserimenti, così come quelli di Pogba, che dovrà consacrarsi finalmente anche a livello europeo, lasciando da parte le sue arti da giocoliere e mostrando le sue qualità sopraffine, provando anche il tiro da fuori, come una mago che estrae il coniglio dal proprio cilindro.