Coppa Italia: la finale, 5 lezioni

E' il momento di archiviare la stagione: la Juventus chiude con un sonoro "double", il secondo consecutivo, prima nella storia a centrare questo storico record. Ma cosa ci rimane da quest'anno calcistico?

Coppa Italia: la finale, 5 lezioni
L'esultanza di Alvaro Morata sotto la curva dopo la rete decisiva di ieri. | Google.
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Di Gianluigi Sottile

Ok, è finita davvero questa volta. La stagione della Juventus si è conclusa ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma, con l'ennesima vittoria, l'ennesimo trofeo, l'ennesimo record. Ormai parlare dei numeri di questa squadra è fin troppo facile: è noto a tutti che per buona parte delle statistiche questo club regna incontrastato, perlomeno nella nostra patria. Eppure siamo sicuri che ci sono 5 punti che possono racchiudere l'intera stagione della squadra del capoluogo piemontese. Dunque, analizziamoli insieme.

La festa bianconera di ieri sera. | Google.

1) Alla fine vincono loro.
Questo dogma era talmente scontato che si poteva escludere. Il concetto del "Alla fine vincono loro" è quello di una squadra che, a differenza di tutte le altre, sa vincere giocando bene, male e mediamente. Ieri una buona prestazione del Milan, certamente, ma anche una Juve molto peggiore rispetto alla media stagionale. Eppure il punto cardine è sempre quello: difesa barricata e non segna nessuno. All'assenza di Bonucci ha sopperito benissimo Barzagli, sostituito a sua volta sulla destra da Rugani. E sulla sinistra, il tanto compianto quest'anno Giorgio Chiellini ha offerto una prestazione di quantità, delle sue. E nel momento del bisogno, poi... poi c'è il punto 2.

L'esultanza di Alvaro Morata dopo un altro gol pesantissimo, quello contro la Fiorentina. | Google.

2) L'uomo dei gol pesanti.
Ok, è anche un po' fortunato. Ma tutti i tifosi bianconeri che hanno la sfortuna di leggere in questo istante questo pezzo hanno riconosciuto il gol in foto, quello a Firenze che ha di fatto consegnato il titolo di quest'anno alla Juventus. Un gol su ribattuta, di rapina, dei suoi. E basta tornare indietro con la memoria per ricordarsene altri: dal più noto, quello del 13 maggio 2015 al Bernabeu in semifinale di Champions League, a quelli un po' meno acclamati, tipo uno a giro al Barbera contro il Palermo, sempre lo scorso anno. E poi, anche ieri sera Alvaro Morata è tornato a colpire, dalla panchina, quando Max ha avuto bisogno di lui. Non è stata una gran stagione per lui (12 gol e 11 assist e ha deluso, per farvi capire le aspettative di inizio anno), e molto probabilmente andrà via in questa sessione di mercato. Anche se ieri tutto lo stadio intonava "Alvaro Morata, oh-oh-oh-oh-oh". Basterà l'affetto della gente a convincerlo a restare? Al momento, molto dipende dalla finale di Milano che si giocherà il prossimo 28 maggio.
 

Massimiliano Allegri festeggia il trofeo conquistato ieri notte. | Google.

3) Max Allegri.
Faremmo forse bene ad iniziare dalle cose un po' negative: Max questa volta ha avuto probabilmente un'interpretazione iniziale non eccezionale, troppo difensiva. Ma sono bastati tre cambi, per passare dal 3-5-2 con Lichtsteiner ed Evra sulle fasce al 3-4-3 con Cuadrado ed Alex Sandro esterni. Una roba che manco alla PlayStation. Forse pensi che si sia sbilanciato un po' troppo, ma poi vedi Cuadrado prima tornare in difesa e poi, sull'azione successiva, servire il cross vincente per la rete dell'1-0 dell'altro neo-entrato, Morata. Ok Max, hai ragione tu. Di nuovo. E pensare che non era nemmeno tanto benvoluto...

Le lacrime di Jack Bonaventura dopo la sconfitta. | Google.

4) Al momento, il futuro del Milan non è reperibile.
Prima di tutto, questa è un'opinione completamente personale. E soprattutto, bisogna partire dall'assurdo: prima non si era scritto della grande prestazione dei milanesi? Sì, è vero. Ed è questo che preoccupa. Non è bastata nemmeno un'enorme prestazione della squadra del capoluogo lombardo per impensierire Neto, che sì è dovuto stare attento, ma che non ha fatto nemmeno un intervento degno di nota. Invece, la Juventus ha dato sempre quella sensazione di compattezza, come se stesse giocando in controllo. Il gol era nell'aria nonostante la gara l'avesse praticamente fatta il Milan. E tutto ciò fa riflettere. Non bisogna andare troppo indietro nel tempo per trovare un Milan che la partita di ieri l'avrebbe vinta senza storie, perchè la Juve sa vincere in tutte le maniere del mondo è vero ma ieri sera, con un valore tecnico maggiore, si poteva fare di più. Servono i soldi cinesi per rialzare questa squadra K.O.?

In alto, la coreografia dei tifosi bianconeri. In basso, la risposta dei milanisti. | Google.

5) L'ambiente così, finalmente.
Il punto finale, con le dinamiche del campo, centra poco. Ne abbiamo passati tanti di episodi brutti, dovuti a determinate partite e a certa gente  che ha commesso atti orribili, prendendo il calcio come un argomento personale. Ma oggi non siamo qui per parlare di queste cose. Oggi parliamo di una partita non spettacolare ma sugli spalti risultata meravigliosa, con le due coreografie di inizio partita entrambe molto belle e con la continua ricerca dell'atmosfera giusta da parte di ambo le tifoserie. Alla fine hanno prevalso i bianconeri ma il plauso va allargato a tutti gli spettatori. Questa partita, perlomeno sugli spalti, sarebbe da prendere a modello. Questo è il calcio!