(Prima) punta di diamante? Higuain, la Juve e quella maledetta...

Il matrimonio tra il Pipita e i bianconeri e i suoi risvolti su ambizioni, organico e idee tattiche. Con due grandi orecchie che fanno da contorno.

(Prima) punta di diamante? Higuain, la Juve e quella maledetta...
(Prima) punta di diamante: Higuain, la Juve e quella maledetta...
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Di Giorgio Dusi

Più che un colpo di mercato, una prova di forza, una dichiarazione rumorosa, decisa, che lascia trasparire un senso di sicurezza nei propri mezzi economici e tecnici. L'ufficialità ancora non è arrivata, ma ormai sembra chiaramente una questione di tempo, forse di giorni o addirittura di ore. Gonzalo Higuain sarà presto un nuovo giocatore della Juventus, e già questa frase potrebbe di fatto chiudere questa analisi tecnico-tattica del trasferimento più costoso e forse clamoroso del mercato, in attesa di sviluppi sul caso Pogba.

Eppure dietro l'acquisto dell'attaccante argentino si nasconde molto altro, tralasciando l'aspetto economico, che liquideremo subito. Stando ai numeri diffusi (non dalla società, che non si è ancora sbilanciata a riguardo), il trasferimento implica alla Juventus un esborso annuo di poco meno di 40 milioni, calcolando l'ammortamento; cifre da capogiro, teoricamente difficilmente sostenibili, ma sta di fatto che se la Exor ha autorizzato l'ingente esborso un motivo dietro c'è, probabilmente una nuova forza economica, un aumento di capitale che ha permesso di sostenere e alleggerire il rischio derivante dalla spesa. Il futuro fornirà le risposte necessarie.

Il presente è invece il campo, è invece un Massimiliano Allegri che si ritrova tra le mani un parco attaccanti da brivido con Higuain, Dybala, Mandzukic e, a margine, un Pjaca più duttile. La prima annotazione tattica è quella che, di fatto, dal primo minuto sarà sostanzialmente impensabile sperimentare soluzioni con una sola prima punta, salvo ovviamente in determinate partite sulla carta più agevoli, visto che ciò presupporrebbe l'esclusione di almeno due tra i tre citati.

La forza di questo reparto così assortito sta nella compatibilità. Il Pipita fa infatti sì sognare in coppia con Dybala, ma può spalleggiare perfettamente anche una prima punta più pura e meno di movimento come Mario Mandzukic, specialmente nel classico modulo con la difesa a tre e con due esterni come Alex Sandro e Dani Alves, di spiccate doti offensive, in grado di fornire palloni per la testa dei due punteri. Lo stesso Pjaca potrebbe trarre vantaggio dalla presenza del nativo di Brest, potendo arretrare la sua posizione quasi da trequartista, avendo più margine di manovra, giocando più in verticale che in orizzontale.

Va comunque specificato che Higuain il posto in campo se lo dovrà guadagnare con il sudore ed i gol, perchè Massimiliano Allegri certamente non si farà problemi a lasciarlo in panchina in caso di cali di concentrazione e di rendimento, a maggior ragione potendo disporre di un reparto assortito. Non saranno i 94 milioni a porre un freno alle decisioni dell'allenatore. Di fatto il centravanti dovrà essere una risorsa, non il faro conduttore della squadra, che è e resta comunque la BBBC difensiva, più in generale l'intero gruppo, del quale il diretto interessato resta una parte fondamentale, ma pur sempre una parte.

Ovviamente, di contro, le aspettative che il Pipita si porta a Torino sono un macigno che andrà sostenuto e alleggerito anche da tutto il gruppo: scordiamoci in primis numeri da capogiro come quelli della scorsa stagione in Serie A, dove i gol saranno sicuramente più distribuiti tra tutta la rosa ed anche le presenze potrebbero essere leggermente più razionate rispetto all'annata appena chiusa. Vale invece la pena concentrarsi maggiormente sulla dimensione europea che la Juventus assume con un centravanti di questo livello.

Il mantra recita da sempre che per vincere le grandi competizioni, quelle dove regnano l'equilibrio e in certi casi anche l'aleatorietà, è necessario un attaccante top. A ragione, visto che l'unica "eccezione" è rappresentata dal Bayern Monaco di Heynckes, almeno per quanto riguarda la Champions League negli ultimi anni. La Juventus crede, alla luce dell'importante investimento, che Higuain possa essere quel tipo di attaccante, quello che a suon di gol possa aiutare la squadra ad arrivare fino a Cardiff. Il concetto resta sempre lo stesso, ovvero che chiunque è parte della squadra e del gruppo e le priorità sono tutte indirizzate verso la Juventus Football Club. 

Ciò non significa che ovviamente il - prossimo - nuovo acquisto dei campioni d'Italia in carica non sia un fuoriclasse e probabilmente l'elemento offensivo di spicco della rosa bianconera, dovendo Dybala ancora maturare. L'acquisto di Higuain è un colpo straordinario proprio per questo motivo: la Juventus avrà un attaccante da oltre trenta gol a stagione per aumentare il livello medio, non per farne la punta di diamante. Chiunque è una risorsa, questo è il principio delle grandi(-ssime) squadre.

Un Pipita che dovrà dunque per forza di cose essere motivato, in un contesto ideale per provare l'assalto alle due grandi orecchie più ambite d'Europa, dove guadagnarsi lo spazio ed i gol a capo chino, con il lavoro, con una professionalità che certamente non gli manca, ma che alla Juventus assume un ruolo ancora più rilevante per fare rendere al meglio i propri giocatori. E Higuain, al meglio, rende davvero tanto. Forse troppo. Anche questo, solo a leggerlo, sembrerebbe fare paura...