Un mercato già di per sè ricco, viene puntellato da un nuovo acquisto già presente in casa, uno che conosce perfettamente l'ambiente avendolo già vissuto negli ultimi tre anni. Eppure, dopo gli ultimi due anni di inferno, il ritorno alla costanza e ad una forma fisica accettabile di Kwakdwo Asamoah ha un valore difficilmente stimabile in denaro. Il ghanese ha disputato l'intero precampionato con  la Juventus senza alcun problema derivante dalla condropatia, causa del calvario attraversato negli ultimi due anni, ormai messo alle spalle, ed è stato anche uno dei migliori per intensità e idee.

D'obbligo è pensare a lui come un candidato titolare per la prima di campionato di sabato, allo Stadium contro la Fiorentina. Intanto, a pochi giorni dal via, Asamoah ha raccontato la sua gioia a Sky Sport, parole riportate da Juventus.com: "Erano quasi due anni che non facevo la preparazione con la squadra. Ora ce l'ho fatta, ho giocato anche le amichevoli e ne sono felice: mi mancava la possibilità di giocare con i miei compagni".

L'incubo sembra più lontano e, dopo le poche apparizioni della scorsa stagione, questa si prospetta essere quella del rilancio definitivo. Il numero 22 bianconero si mostra tranquillo, ora. Non lo era però prima: "Quando si hanno problemi e non si riesce ad avere continuità un po' di preoccupazione c'è. Non avevo paura di non tornare, ma il fatto di non potersi allenare sempre, pesa. Ora sono pronto a giocare, sia come mezz'ala che come esterno, dipende da cosa vorrà il mister. Le sensazioni sono buone. La preparazione è andata bene e siamo pronti a iniziare il campionato".

Ed ora, insieme al campo, Asa ha voglia di trofei e fame di vittorie, partendo in pole position in Italia e avanti anche in Europa: "Ci siamo abituati a essere favoriti. Ogni anno è così, ma quello che conta per noi è vincere, iniziando dalla prima gara contro la Fiorentina. Vogliamo lo scudetto naturalmente ma anche la Champions è un traguardo importante e per raggiungerlo dobbiamo rimanere concentrati in ogni gara. Il mio obiettivo personale? Riuscire a giocare più degli ultimi due anni".