Un addio certo, un bentornato in divenire. La Juventus cambia strategia, volto e soprattutto passo al suo attacco, aggiungendo un'altra freccia all'arco di Massimiliano Allegri. E probabilmente mai paragone fu più azzeccato per descrivere Juan Cuadrado, obiettivo concreto dei bianconeri da ormai settimane, decollato solo negli ultimi giorni, causa di un rapporto amore-odio con Conte e soprattutto del suo desiderio di tornare in Italia, di lasciare l'Inghilterra, paese nel quale non ha mai raggiunto felicità e armonia. Eppure l'ex CT si mostra ancora riluttante nel lasciare andare il colombiano, vorrebbe mantenerlo, mentre i bianconeri lavorano sulla formula: il prestito oneroso non convince molto il Chelsea, possibile si vada verso l'inserimento di un obbligo di riscatto per arrivare ad una cifra complessiva di venticinque milioni. Anche perchè alla Juventus non dispiacerebbe rilevare l'intero cartellino del giocatore, uno dei protagonisti della cavalcata dello scorso anno.

I soldi per finanziare l'acquisto di Cuadrado arriverebbero dalla cessione di Simone Zaza, nuovo giocatore del West Ham per un totale di 28 milioni di Euro tra costo del prestito ed obbligo di riscatto. Un incasso importante che, unito a quello di Pereyra (tra i 10 e i 15 milioni), revitalizzerebbe le casse della società, pronta ora al colpo Cuadrado e soprattutto al tanto chiacchierato centrocampista. Il giocatore è a Londra da ieri, sta per svolgere le visite mediche ed apporre la sua firma sul contratto con gli Irons, un quinquennale piuttosto ricco, da 3,5 milioni di Euro a stagione, sperando di potersi rivelare l'uomo giusto al posto giusto: un giocatore con quelle caratteristiche nel calcio inglese può davvero esplodere.

Intanto, a Torino, l'attacco si evolve. Dalle quattro punte dell'anno scorso, con Cuadrado a sparigliare sulla destra, si è passati a tre attaccanti centrali (o meglio, due, Mandzukic e Higuain, con Dybala factotum), con un esterno quale Pjaca e possibilmente anche il colombiano, cavallo di ritorno. Potrebbe conseguentemente prendere quota l'idea di azzardare altre tipologie di schieramenti, partendo dal 4-3-3 fino ad arrivare ad un 4-4-2 più offensivo. Quest'ultimo è il modulo sempre e comunque di riferimento (ogni movimento del principe 3-5-2 lo richiama), e se Allegri dovesse riuscire a trovare l'assetto ideale, anche una sorta di 3-4-3 diventerebbe una possibilità, chiedendo però un lavoro enorme agli uomini di fascia avanzata. Così come in caso di 4-2-3-1 con Dybala ipotetico trequartista. Solo idee, per una squadra in continuo movimento, in attesa dell'ultima puntellatura al reparto avanzato.