Una vittoria di quelle sporche, con cattiveria ed esperienza, quasi definibili "alla Juve" ormai. Una combinazione di potenza ed efficacia che ha reso i bianconeri la squadra praticamente imbattibile degli ultimi anni, plasmata da Conte prima ed Allegri poi. E saranno abituati i tifosi della Signora, dopo questo genere di gare, ad essere contenti per i 3 punti ed un po' meno per le pagelle, che però per dover di cronaca dobbiamo riportare con dei voti in funzione a delle prestazioni, perlomeno in questa occasione, tutt'altro che spettacolari. Ed allora... cominciamo.

Buffon, 6: inoperoso, unico tiro verso la sua porta a 5 minuti dalla fine, bloccato con sicurezza.

Benatia, 6,5: buoni segnali dalla prima prova del marocchino, che alza il muro e sostituisce degnamente Bonucci anche quando si tratta di andare avanti.

Barzagli, 6,5: ordinaria amministrazione per il perno destro della BBC che per la situazione si adatta però a fare il centrale.

Chiellini, 6,5: male sotto l'aspetto puramente tecnico, dov'è il peggiore dei 3, ma lui deve difendere e lo fa, come al solito, alla grande.

Dani Alves, 6: soffre la marcatura a uomo di Lukaku ma sembra essere già entrato in condizione e in sintonia coi compagni (dal min. 73 Lichtsteiner, 6: gioca di mestiere e ottiene qualche pallone prezioso. Contributo normale alla causa, per uno come lui).

Khedira, 7,5: il simbolo di questa Juve: difende, si nasconde, colpisce. Che vuoi di più?

Lemina, 6,5: si adatta sempre meglio ai meccanismi del mediano. E la fase offensiva, a dire il vero, un po' ne perde. Ma Allegri vuole questo.

Asamoah, 5,5: se un giocatore che fa dell'impegno la sua capacità migliore entra in campo distratto, gioca male. È matematico.

Alex Sandro, 6: non ancora ai suoi livelli. Impaurito da Felipe Anderson, tende a spingere poco. Un passo avanti, però, rispetto alla prima.

Dybala, 7-: incomincia l'azione dalla difesa in mancanza di Bonucci e Pjanic, poi è devastante quando dialoga con Dani Alves, ma tende a farlo poco. Apre la difesa laziale coi cambi di gioco e mette pure un assist. Concreto (dal min. 88 Pjaca, 6,5: gioca 5 minuti e mostra un paio di lampi di classe pura nel pieno del recupero).

Mandzukic, 6: lotta, spinge e gioca col coltello fra i denti, ma tocca pochissimi palloni e sull'unica palla "delle sue" si fa anticipare da De Vrij (dal min. 65 Higuain, 6: entra un minuto prima del vantaggio, poi la Lazio inizia a spingere e lui soffre un po' d'isolamento).